Saggi Poesia

Autori per il Cinema

Pubblicato il 11 novembre 2009 su Eventi Milanocosa da Adam Vaccaro

MERCOLEDIFORUM

DEL CIRCOLO FAMILIARE DI UNITA PROLETARIA

Viale Monza 140 – Milano (fermate MM1 Gorla-Turro)

E-Mail: info@cineforumdelcircolo.it ; Sito: www.cineforumdelcircolo.it

Il Cineforum del Circolo, oltre alla sua tradizionale programmazione, propone il mercoledì eventi che spaziano in altre aree culturali.

Inizia mercoled 23 settembre 2009, in collaborazione con lAssociazione culturale Milanocosa, la rassegna

Cinema d’Autore – Autori per il Cinema

interazioni Immagine-Parola-Suono

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L’albero alato di Antonio Porta

Pubblicato il 26 luglio 2009 su Saggi Poesia da Adam Vaccaro

Armonie d’insieme

Pubblicato il 24 luglio 2009 su Saggi Musica da Adam Vaccaro

La poesia come gesto e relazione con l’ignoto

Pubblicato il 27 ottobre 2008 su Saggi Poesia da Adam Vaccaro

Il fuoco il sangue e la poesia

Pubblicato il 12 ottobre 2008 su Saggi Poesia da Adam Vaccaro

Scrittura nella scissione. di Adam Vaccaro

Pubblicato il 19 settembre 2008 su Saggi Poesia da Maurizio Baldini

Scrittura nella scissione

In Forbici di Victoria Surliuga

Adam Vaccaro

In questo libro di Victoria Surliuga – Forbici, Lietocolle, Como 2006 – la scrittura cerca e diventa arma tagliente per entrare nelle proprie scissioni, nell’attimo del delirio o della misura con la verità del proprio abisso (ab-grund). Quando l’Io è posto in tale territorio senza fondamento, fa l’esperienza di essere straniero in casa propria e può rinunciare alla sua funzione, col che la scrittura tende a rimanere dominata dall’Altro eintransitiva, da seduta psicoanalitica. Qui invece l’Io cavalca o riprende per la coda salti, vuoti logici e immagini che prorompono dall’infanzia, manifesta una forte determinazione a rinascere e resistere, contrapponendo ai tagli cuciture altrettanto impietose tra presente e passato: “tempero le matite sperando che diventino remi/ posso sfogliarle per anni seduta a scrivere/ sempre dirò le cose sbagliate a mia madre al telefono” (p.28). Non a caso è rievocato (più volte) il rapporto con la madre in lampi dischiusi tra realtà e visioni: “il terreno poteva sparire/ l’ascensore saliva in diagonale/ roteavano a lato i piani/ porte vecchie contrapposte/ torino trasuda sempre morte/ / ero un’ospite seduta sul davanzale/ con i piedi penzoloni/ mia madre si è buttata/ per anni dalla finestra/ ma i fili della biancheria sono stati il suo telone” (p.29)

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Canti e discanti: tre incontri di voci e ricerche – 23 e 25 Giugno 2008

Pubblicato il 17 giugno 2008 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Canti e discanti

Tre incontri di voci e ricerche
al CAM Garibaldi
Corso Garibaldi 27 – Milano
Progetto di Adam Vaccaro e Giuliano Zosi
a cura di Milanocosa

Caratteri e intendimenti del progetto

Ricordiamo il II e il III appuntamento di Canti e discanti, performaces e concerti di poesia e musica.

Biagio Cepollaro scrive su Milanocosa

Pubblicato il 13 giugno 2008 su Saggi Poesia da Maurizio Baldini

A Milanocosa, alla nostra impostazione e ricerca culturale, è dedicato un interessante e lusinghiero articolo di Biagio Cepollaro, leggibile sia su www.cepollaro.splinder.com (dove vi può essere sovrapposizione delle prime righe per alcuni problemi tecnici), sia qui di seguito.

Mi sembra una testimonianza critica che merita di essere sottolineata, e spero discussa dagli interessati, sul senso culturale complessivo, difficile e decisamente anomalo, concretizzato dalle iniziative che abbiamo realizzato in circa dieci anni.

E’ on-line il nuovo sito di Milanocosa!

Pubblicato il 22 maggio 2008 su Arte e Mostre da Maurizio Baldini

Sono stati completati i lavori di ristrutturazione del nuovo sito-blog di Milanocosa.

La poesia: lingua carnale dell’esperienza. di Gabriela Fantato

Pubblicato il 10 maggio 2008 su Saggi Filosofia da Maurizio Baldini

La poesia: lingua carnale dell’esperienza

Gabriela Fantato

Due filosofi-psicoanalisti hanno definito la nostra come «l’epoca delle passioni tristi», rifacendosi a tesi di Spinoza[1], un’epoca di disorientamento, in cui il futuro non è più sentito come «una promessa», come è stato per l’Occidente postilluminista e neopositivista, ma come «una minaccia», con il conseguente venir meno delle progettualità e delle speranze. Penso che ogni essere umano senta su di sé, oggi più che mai, una minaccia diffusa.

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