L’albero alato di Antonio Porta
Scrittura nella scissione
In Forbici di Victoria Surliuga
Adam Vaccaro
In questo libro di Victoria Surliuga – Forbici, Lietocolle, Como 2006 – la scrittura cerca e diventa arma tagliente per entrare nelle proprie scissioni, nell’attimo del delirio o della misura con la verità del proprio abisso (ab-grund). Quando l’Io è posto in tale territorio senza fondamento, fa l’esperienza di essere straniero in casa propria e può rinunciare alla sua funzione, col che la scrittura tende a rimanere dominata dall’Altro eintransitiva, da seduta psicoanalitica. Qui invece l’Io cavalca o riprende per la coda salti, vuoti logici e immagini che prorompono dall’infanzia, manifesta una forte determinazione a rinascere e resistere, contrapponendo ai tagli cuciture altrettanto impietose tra presente e passato: “tempero le matite sperando che diventino remi/ posso sfogliarle per anni seduta a scrivere/ sempre dirò le cose sbagliate a mia madre al telefono” (p.28). Non a caso è rievocato (più volte) il rapporto con la madre in lampi dischiusi tra realtà e visioni: “il terreno poteva sparire/ l’ascensore saliva in diagonale/ roteavano a lato i piani/ porte vecchie contrapposte/ torino trasuda sempre morte/ / ero un’ospite seduta sul davanzale/ con i piedi penzoloni/ mia madre si è buttata/ per anni dalla finestra/ ma i fili della biancheria sono stati il suo telone” (p.29)
Canti e discanti
Tre incontri di voci e ricerche
al CAM Garibaldi Corso Garibaldi 27 – Milano
Progetto di Adam Vaccaro e Giuliano Zosi
a cura di Milanocosa
Caratteri e intendimenti del progetto
Ricordiamo il II e il III appuntamento di Canti e discanti, performaces e concerti di poesia e musica.
A Milanocosa, alla nostra impostazione e ricerca culturale, è dedicato un interessante e lusinghiero articolo di Biagio Cepollaro, leggibile sia su www.cepollaro.splinder.com (dove vi può essere sovrapposizione delle prime righe per alcuni problemi tecnici), sia qui di seguito.
Mi sembra una testimonianza critica che merita di essere sottolineata, e spero discussa dagli interessati, sul senso culturale complessivo, difficile e decisamente anomalo, concretizzato dalle iniziative che abbiamo realizzato in circa dieci anni.
Sono stati completati i lavori di ristrutturazione del nuovo sito-blog di Milanocosa.
La poesia: lingua carnale dell’esperienza
Gabriela Fantato
Due filosofi-psicoanalisti hanno definito la nostra come «l’epoca delle passioni tristi», rifacendosi a tesi di Spinoza[1], un’epoca di disorientamento, in cui il futuro non è più sentito come «una promessa», come è stato per l’Occidente postilluminista e neopositivista, ma come «una minaccia», con il conseguente venir meno delle progettualità e delle speranze. Penso che ogni essere umano senta su di sé, oggi più che mai, una minaccia diffusa.
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