Saggi Poesia

Dibattito sulla poesia contemporanea-I

Pubblicato il 26 luglio 2010 su Saggi Poesia da Adam Vaccaro

Intervista a Giorgio Linguaglossa

Pubblicato il 24 luglio 2010 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

La morte di Edoardo Sanguineti

Pubblicato il 23 maggio 2010 su Saggi Poesia da Adam Vaccaro

Cala il sipario sul Novecento? O sulla poesia?

La morte di Edoardo Sanguineti

Gio Ferri

I lettori di Testuale 46 ricorderanno una breve scheda in cui si deprecava la vicenda dello Scandaloso merinismo. Non si trattò d’essere troppo severi verso una povera, (non innocente!) creatura, Alda Merini. Si volle stigmatizzare l’insipienza di certa pseudocritica e soprattutto la crassa ignoranza, per altro funzionale (gli ignoranti sono sempre assai furbi!) ad una squallida mistificazione culturale, di quell’establishement che sta portando il nostro paese ai livelli più infimi di una già fin troppo misera massificazione (televisiva in particolare). Scandalosi furono i funerali di stato e l’esaltazione di una infelice scrittrice di ‘pensierini’, poco più che miseramente infantili, elevata al riconoscimento di una delle maggiori poetesse del Novecento!

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Materiali menti e mondi-G.M. Poesia 2010 – Programma

Pubblicato il 6 aprile 2010 su Saggi Poesia da Maurizio Baldini

GIORGIO LAROCCHI PITTORE

Pubblicato il 8 gennaio 2010 su Saggi Arte da Adam Vaccaro

GIORGIO LAROCCHI PITTORE

Sulle tracce di un “disegno perduto”

Vincenzo Guarracino

È un mondo minimo e privato, quotidiano e feriale, di segni e tracce della vita, di piccole cose fedelmente amate e coltivate, tra umbratili umori e silenzi, quello cui Giorgio Larocchi, pittore e poeta, anzi pittore-poeta si applica da sempre: un microcosmo personale ed esistenziale, oggettualizzato e mineralizzato, in cui forme di ordinaria flagranza e referenza (nature morte, vegetali, manufatti, corpi, indumenti, interni domestici, paesaggi, presenze umane e animali, eventi meteorologici), rese astratte ed elementari da un accanito assillo formale, diventano qualcosa d’altro, elevate al rango di vere e proprie storie dell’anima.

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Convegno Antonio Porta-Atti

Pubblicato il 6 gennaio 2010 su Eventi Milanocosa da Adam Vaccaro

Antonio Porta e la capacità “presentativa” della poesia

Niva Lorenzini

La citazione da cui ho tratto il titolo per il mio intervento appartiene a una lettera scritta da Alfredo Giuliani al giovanissimo Leo Paolazzi, a tutt’oggi inedita e conservata presso il Centro Apice di Milano. La lettera è del 10 maggio 1959. Già in una lettera precedente del 18 febbraio ’59, commentando alcune tra le prime poesie inviategli da Leo e destinate a confluire nel 1966 nei Rapporti, in particolare Europa cavalca un toro nero e Vegetali, animali, Giuliani, oltre a consigliargli letture che ritiene utili per la sua formazione (Pound, Villon, intanto, e Robbe-Grillet) si appuntava un elemento che resta a tutt’oggi fondamentale per la comprensione della poesia di Antonio Porta. Con il fiuto del critico di razza Giuliani coglieva infatti in quei testi, in particolare in Europa cavalca un toro nero, una singolare “energia di immagini” e una “volontà schietta di rappresentare e narrare l’inferno della cronaca”, una volontà, scriveva, che faceva ricorso a un “montaggio violento e spesso illuminante”. E parlava ancora di “violenta espressività” del vedere, seppure ancora presente “allo stato brado” (questa la riserva che avanzava, di fronte a quei primissimi testi).

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Convegno Antonio Porta-Atti

Pubblicato il 21 dicembre 2009 su Eventi Milanocosa da Adam Vaccaro

Lampi di memoria

Gilberto Finzi

Ho voluto cheil titolo di questa breve comunicazione fosse “Lampi di Memoria”: come quei fulminei ritratti che compaiono fuori dal sogno, o come quelle rapide scene evocate da un movimento, da una figura, da un’inezia di cui la memoria subito s’impadronisce riportando alla superficie quello che era rimasto lungamente nel profondo.

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Convegno Antonio Porta-Atti

Pubblicato il 20 dicembre 2009 su Eventi Milanocosa da Adam Vaccaro

Convegno Antonio Porta-Atti

Pubblicato il 20 dicembre 2009 su Eventi Milanocosa da Adam Vaccaro

“Le radici dell’erba dipinta”

Porta e Spatola, due testualità, una lettura *

Gio Ferri

Il piacere e il dramma delle neoavanguardie poetiche del secondo dopoguerra consistono essenzialmente nella coscienza critica del fare. Di una parola che vuole spezzare apertamente le barriere di un significato univoco, tanto banale quanto oppressivo, per rivolgersi – tra felicità ludiche, amorose, pericoli, abissi insoluzioni autodistruttive – ai territori del significante come segno polivalente e metamorfico. In cui la comunicazione si faccia comunione, carnalità e sensitività testuale, materialità biologica. Una propensione che viene anche da lontano, dal secolo XIX, ma che trova anche oggi nella crisi totale (cioè nella poesia come crisi) la prova inequivocabile di una disincantata coscienza e di una programmatica autocritica. E’ sull’abîme che la poesia delle neoavanguardie, e, oltre le neoavanguardie, la poesia attuale (quando sia poesia! E solo i singoli testi ce lo possono dire…) cercano la loro plausibilità.

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Convegno Antonio Porta-Atti

Pubblicato il 11 dicembre 2009 su Eventi Milanocosa da Adam Vaccaro