Uno spettro s’aggira

Pubblicato il 18 febbraio 2013 su Musica e Concerti da Adam Vaccaro

La situazione italiana – di coloro che cercano di difendere interessi vitali, da quelli elementari e alimentari a quelli di autonome capacità critiche – oscilla tra allegra disperazione e rabbia impotente. Questo scritto ne traccia il crinale sintetico tra mummie, iene e altri miserabili esemplari (di destra di centro e di una sinistra che non c’è) che ci hanno condotto a questo stato di cose e pretendono ancora di dirci cosa fare e pensare. Adam Vaccaro

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Uno spettro s’aggira per l’Italia…il populismo?

Paolo Pagani

Una moda si va diffondendo, sui giornali perbenisti come Repubblica e nei partiti tartufeschi: quella di vedere dovunque, e in ogni affermazione minimamente divergente, le terribili minacce del ‘populismo’. Ma, una volta che l’anatema si è abbattuto, questi signori si dimenticano di dire che cosa intendono – oggi, non nella storia di Peron o della Russia dell’Ottocento – per populismo, come si manifesta e in base a quali indizi se ne sarebbe affetti…tipica cialtroneria da inquisitori, prima ti si condanna come eretico poi vai a spiegare che non lo sei!

Per rimediare a questa situazione, ed in mancanza di indicazioni affermative, proverò a individuare una definizione in negativo, ovvero, chi NON è populista? Dunque:

non è populista chi ha sostenuto e approvato tutti gli atti del governo Monti

non è populista chi, facendo parte della Triade ABC, si è turato occhi e naso su ciò che doveva votare

non è populista chi, in fretta e furia e senza discutere, ha fatto passare in blocco la riforma delle pensioni, la riforma del lavoro ed altre pinzillacchere, salvo poi accorgersi in fase pre-elettorale che qualcosa non funziona e forse si dovrebbe promettere di cambiare…

non è populista chi ha approvato l’acquisto degli F-35, dicendo è il ruolo internazionale dell’Italia, sono imprese da difendere, non possiamo sottrarci agli accordi ecc ecc.

non è populista chi dice ‘è l’Europa che ce lo chiede’, e lo dice solo per le fregature

non è populista chi finge (se davvero non l’avesse saputo sarebbe troppo stupido) di accorgersi in ritardo che i vecchi al lavoro portano via il posto ai giovani, oh stupore, che la compressione dei consumi non è keynesiana, ecc ecc

non è populista chi, forse per non irritare Ratzinger, povero vecchio, e non si deve essere anticlericali ottocenteschi, lascia alla Chiesa l’esenzione dall’IMU

non è populista chi, per mantenere i finanziamenti alle scuole private, mette un preside su quattro scuole, taglia gli insegnanti di sostegno e poi magari predica che bisogna investire in un progetto sull’istruzione

non è populista chi dice per definizione saggissimo Napoletano, e quindi gli si lasciano fare i peggiori strappi istituzionali (la nomina di Monti senatore a vita per poi nominarlo premier, mamma mia!) e giuridici (tipo le intercettazioni) e poi lo si applaude anche

non è populista chi fa già capire che le elezioni sono inutili, perché tanto è obbligatorio l’accordo Monti-Bersani, e con Vendola statuina del presepe

non è populista chi dice che Obama o l‘Europa vogliono stabilità, per cui andrebbe bene anche il governo con i peggiori tagli e sacrifici pur di ottenerne le pacche sulle spalle

non è populista chi dopo aver votato in coro e ciecamente il fiscal compact, per ignoranza e superficialità, confondendo deficit con debito, e credendo di essere ai tempi di Quintino Sella, si fa venire ora – bontà sua – qualche dubbio e forse è necessaria una minore rigidità

Mi fermo, si potrebbe proseguire ad libitum, ma posso ormai sintetizzare con una definizione in positivo. In generale, populista è chi la pensa o la vota fuori dal coro mediatico-istituzionale. In particolare in Italia, chi è contrario ad un governo Monti-Bersani.

Siamo populisti? Non so, ma, bon, ce ne faremo una ragione.

18 febbraio 2013

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