MERCOLEDIFORUM
Amarore di Alessandro Ghignoli, Kolibris Edizioni, 2009
Rosa Pierno
Non chiusa la costruzione frasistica, le proposizioni restano in sospeso, aggettanti, sporte nel vuoto creato dal mancamento non solo della volizione, ma della stessa possibilità di costruire definizioni, mentre realtà di conseguenza resta altrettanto drammaticamente sfilacciata. E’ naturale che una simile forma faccia uso di un uso sapiente e originalissimo di costrutti ipotetici, di gerundi,di prelievo aggettivale, di ripescaggio lessicologico, di tempi verbali genericamente non accordati al soggetto, i quali solo stratificandosi costituiscono la pur solida base d’appoggio con cui affacciarsi nel baratro.
HEMINGWAY, al Teatro Filodrammatici.
Di Patrizia Gioia
Ci sono autori a cui sono stata a debita distanza. Una difesa dalla forza del fuoco che in quei libri sentivo divampare, certo sapevo di perdere molto, ma mi bastava la vita a cui dovevo farefronte. Anche i miei devi avevano un basta.
Hemingway era per me come uno di quegli uomini che ti si fa davanti e ti apre l’impermeabile e te la fa vedere nuda e cruda la vita. Ci vogliono gli anni per farsene una ragione della vita, ci vogliono sul tuo corpo almeno qualcuna di quelle ferite che lui ti mostra, averli attraversati quei campi di battaglia, esserti trovato con gli occhi negli occhi del nemico.
Nyaungshwe (Lago Inle, Myanmar), 16 dicembre 09 – Diario di viaggio di Luciano Troisio
Ho passato una settimana a Nyaungshwe, cittadina del Myanmar, fresca, a 900 metri di altezza, punto di partenza per visitare il Lago Inle, lungo 22 chilometri e largo circa 10. Ci sono molti monasteri e pagode, i villaggi su palafitte sono 17, le coltivazioni di ortaggi e fiori galleggiano su un’acqua piuttosto bassa.
[Nota: Nyaung significa banano, forse anche bananeto; Shwe significa oro. Ecco perché molte pagode hanno un nome che inizia così. Credo che Shwe sia collegato al prefisso thai Suv che significa oro. Il nuovo aeroporto di Bangkok si chiama (traslitterato secondo le regole italiane) Suvannabumi che significa letteralmente “Terra d’oro”. (Le uniche nazioni asiatiche che usano l’alfabeto latino sono: Turchia, Vietnam e Indonesia. In tutti gli altri casi bisogna traslitterare alla meglio da altri alfabeti o ideogrammi).]
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Con la collaborazione dell’Associazione La Conta
presenta
sabato 24 aprile, ore 17,00-19,30
al Salone Di Vittorio – CGIL di P.zza Segesta 4 – Milano
Poeti contro le minacce alla Costituzione
per i valori della Resistenza e della memoria repubblicana
e-book antologico di poesia e presenza civile
http://www.unita.it/file/272_oblio.pdf
curato da Davide Nota e Fabio Orecchini
partecipano tra i poeti inseriti nell’antologia:
Annelisa Addolorato, Viola Amarilli, Roberto Bacchetta, Alberto Bellocchio, Franco Buffoni, Raimondo Iemma, Fabio Orecchini, Giovanni Peli,
Omaha
Guernica aveva il cavallo bruciato nel rogo nemico.
Un urlo segreto tracimava lungo il dolore
ben oltre le rive del quadro.
Omaha, non consegna l’orrore della guerra;
la sabbia gialla, cancella l’arcano lumescente
quando la marea chiude allo schiumare del giorno.
Il buio è il grido
dove la morte danza all’orizzonte di croci.
E la luna questa sera aiuta molto.
Potevamo riparare dietro le quinte
di una tragedia e dimenticare.
Ma tutti tacevamo, perché come loro
avevamo attorno al corpo
un filo spinato che faceva male.
I senzapadre assaltano il vivaio
del palazzo d’inverno. La locusta
la cavalletta intanto
si abbatte e atterra fragorosa a un sasso
e poi di fianco rode il grano
resecando dal basso
là dove sparse una mano l’impianto.
Le senzamadre non ritrovano i bottoni
da ricucire a una giacca che piú volte
già venne aperta e voltata
e la rabbia degli aghi hanno negli occhi.
E frattanto una stella
sola e dispersa in un cielo a vento,
dispersa e sola in un cielo in guerra,
quanto sola e dispersa
la senzanavi la senzafrusta
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