De Pietro

Dopo PoesiArte – Quintocortile 2017

Pubblicato il 25 giugno 2017 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Dopo PoesiArte – Quintocortile 2017

Testi commenti e immagini

di

Adam Vaccaro, Claudia Azzola, Laura Cantelmo, Giancarlo Majorino,

Cristina Annino, Annamaria De Pietro, Fabio Franzin, Guido Oldani,

Franco Buffoni, Maddalena Capalbi, Luigi Cannillo, Amedeo Anelli,

Filippo Ravizza, Giancarlo Pontiggia, Sebastiano Aglieco, Beppe Mariano

Rinaldo Caddeo, M. Carla Baroni, Marta Rodini,

Gabriella Galzio, Anonimo, Citazioni.

***

A conclusione delle due giornate di PoesiArte – Quintocortile 2017, due righe di compiacimento per l’atmosfera prodotta dai vari contributi, in gran parte rispondenti alle sollecitazioni della proposta (ripresa qui sotto), che intendeva connettere devastazione linguistica e falsificazione di sensi politici, sociali e culturali. Ancora una volta, anche in questa XIV edizione, abbiamo prodotto un evento di condivisione intensa di ricerca, tra pensiero critico e poesia, tra creazioni d’arte e momenti musicali, tra tensioni e testimonianze di complessità e totalità. Termini ricorsi spesso nei testi e negli interventi.

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Nella fantasmagorica voliera di G. Linguaglossa

Pubblicato il 7 novembre 2015 su Saggi Poesia da Adam Vaccaro

Bird watching. Lo sguardo e il varco

di Annamaria De Pietro

Leggendo Giorgio Linguaglossa, Three Stills in the Frame. Selected poems, 1986-2014. Traslated by Steven Grieco, Chelsea Editions, New York 2015

Parla il Poeta

Ho una grande fantasmagorica voliera

che riempio d’ogni sorta di uccelli.

Là esiste il giallo canarino, il merlo sagace,

il pavido passero, il pappagallo filosofo,

l’ibis regale, il cuculo notturno.

Là insiste la mia esistenza.

Terza parte del Trialogo sull’Albero (pagina 152), in Paradiso, questi versi potrebbero sintetizzare la scrittura di Giorgio Linguaglossa, la scrittura di questa antologia che spazia in una lunga sequenza di anni. Fantasmagoria di astanze che, nell’arco del differenziale fra esistere ed insistere, cantano e volano come poesie, rigettando sistema e commento così come il loro eretico contrario.

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La Cana – romanzo di Fausta Squatriti

Pubblicato il 29 settembre 2015 su Saggi Prosa da Adam Vaccaro

L’irrisolto e il nome

di

Annamaria De Pietro

Leggendo La Cana di Fausta Squatriti, puntoacapo Editrice, Pasturana 2015, pp 181, € 18.

Esiste un luogo in viaggio e in pausa che si chiama spaziotempo.

Questo luogo può essere attraversato, e inventato, da cursori testardi: ad esempio, una bergère di pelle nera, molto sciupata, e un maglione ispido di lana caprina, molto sciupato.

In una scena da film del dopoguerra la bergère, estratta dalle macerie di una casa bombardata e poi issata al salvataggio su una carriola, insieme con una scatola di posate d’argento e i detriti spezzati di frutti dipinti di cemento tratti da un vaso di cemento (saranno poi sotterrati in un parco), può alla fine, dopo una tappa in una Germania affranta dal ricominciare, come in modestissimo Grand Tour passare in Italia, Umbria presumibilmente, e qui diventare la cuccia di un cane pronunciato male: Cana, così chiama la cagna che lo ha scelto come padrone il protagonista di questo romanzo, un tedesco che parla male l’italiano.

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Lo scrigno salvato

Pubblicato il 2 marzo 2015 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Lo scrigno salvato di Annamaria De Pietro

In “Rettangoli in cerca di un pi greco – Il Primo Libro delle Quartine”

Marco Saya Edizioni, Milano 2015.

Adam Vaccaro

Sono due le aree di esperienza, quali possibili fonti di una forma e di una espressione letteraria: quella vissuta al di fuori di ogni contesto letterario, e quella alimentata da quest’ultimo.

Sono due ipotesi estreme e astratte, che non possono essere mai esclusive. L’esperienza col mondo della prassi non può non esserci, come l’esperienza con quanto la scrittura ha accumulato nei secoli. Ma è questione di misure. Nel caso di Annamaria De Pietro, anche non conoscendola o non frequentandola, i suoi testi non lasciano dubbi sulla preponderanza della fonte letteraria.

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Magdeburgo in Ratisbona e la negazione del vuoto

Pubblicato il 18 ottobre 2012 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Materiali menti e mondi-G.M. Poesia 2010 – Annamaria De Pietro

Pubblicato il 14 aprile 2010 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Orfanaggio

I senzapadre assaltano il vivaio

del palazzo d’inverno. La locusta

la cavalletta intanto

si abbatte e atterra fragorosa a un sasso

e poi di fianco rode il grano

resecando dal basso

là dove sparse una mano l’impianto.

Le senzamadre non ritrovano i bottoni

da ricucire a una giacca che piú volte

già venne aperta e voltata

e la rabbia degli aghi hanno negli occhi.

E frattanto una stella

sola e dispersa in un cielo a vento,

dispersa e sola in un cielo in guerra,

quanto sola e dispersa

la senzanavi la senzafrusta

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