Rivista l’incantiere
Adam Vaccaro
Le ruote di Gino
Sognava già l’anima bambina di Gino
travolta dal profumo di quelle olive
spremute da macine che ruotavano
ruotavano inesauste come i rulli
invisibili che comandano stelle
e quel moto di vita che spilla
il liquore divino – linfa di
amore che fa capire perché
un mestolo d’olio capochino
faceva di un pastore un re. E ho
anch’io sentito cantare quell’anima
mentre mi spingevi sul trespolo
delle ruote in festa del tuo universo
a fare mio l’alone del più intenso
odoroso di questo frantoio oramai
tuo trono in-fuso nel tuo cuore di
luce e moti d’anime e stelle – ‘sì
che il tuo braccio si fece voce, sali
sali, a farti inebriare della stessa mia
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