Anticipazioni – Alessandra Corbetta

Pubblicato il 15 marzo 2020 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni
Vedi a: https://www.milanocosa.it/recensioni-e-segnalazioni/anticipazioni
Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa

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Alessandra Corbetta
Poesie inedite

Con una nota di Luigi Cannillo

NOTA DI POETICA: I momenti di transizione hanno come anello debole l’assenza di punti di riferimento solidi a cui aggrapparsi: quelli vecchi sono inutilizzabili e i nuovi ancora in fase di costruzione. Così, in queste fasi di passaggio, il passato si tinge di rimpianto, il futuro spaventa e il presente assume la forma di un flusso che non può in alcun modo cessare di scorrere, nonostante la progettualità abbia ancora tinte astratte e gli esiti incerti di tutte le cose creino timore, paura.

Alessandra Corbetta

PRIMO PIANO

Passano con furia di piano in piano,
la smania di raggiungere
la camera, fare quelle cose
da grandi – anche noi, ricordi?
stavamo a vent’anni su
e giù, un’apertura continua
di porte specchi passaggi
eppure lei ha quel taglio da punk
gli occhiali storti nella foto dove
tu eri ancora tu, e il gioco
credevamo fosse facile – bloccare l’ascensore,
intrecciarci le mani, bastarci.

*
PIETRASANTA

(A D.)

Ricordo una gioia sfrontata,
totale dal rumore ciocco
di pioggia che cade
ricade, E rimbomba.
Eravamo in ombra
tra i vicoli e poi
la piazza – Pietrasanta –
ci teneva astratta le mani
sottili e intrecciate.
Ricordi? Eravamo.

*
QUELLA PARTE DI FIRENZE

Ho avviato la procedura del
dimenticare zollette di zucchero
messe a sproposito dentro il caffè,
la luce lenta tra una persiana
e l’altra – diradare, dopo i perché
Perché la fine ha i viali
lunghi del centro
il freddo rigido alle gambe
come a dover restare
Contare i mattoncini della colonna
all’angolo, riabilitare l’utilità delle dita
è una fatica dirle addio se
l’insegna rossa continua
a lampeggiare gli sguardi dei passanti
andare andare andare

*

NOTA BIOBIBLIO
Alessandra Corbetta (www.alessandracorbetta.net), nata a Erba nel 1988, è dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione e dei Media e lavora come Adjunct Professor e Teaching Assistant presso l’università LIUC-Carlo Cattaneo. Ha conseguito un master in Digital Communication ed è attualmente iscritta a un secondo master in Storytelling. Cura lo spazio poetico Il pensiero di Alex per il blog Tanti Pensieri, scrive per il giornale online Gli Stati Generali, e per Progressonline. Ha collaborato con La Casa della Poesia di Como. In versi ha pubblicato Corpo della gioventù (Puntoacapo Editrice 2019), Essere gli altri (Lieto Colle 2017) e L’amore non ha via (Flower-ed 2016); in prosa Oltre Enrico (Silele Edizioni 2016).

*
Nota di lettura

Alessandra Corbetta si riferisce nella sua nota di poetica alla transizione colta in alcuni suoi snodi critici, considerando l’anello debole dei momenti di transito tra passato e futuro. E infatti l’idea del movimento, del passaggio che si svolge sia in uno spazio circoscritto che in un luogo più esteso, oppure inteso anche in senso figurato, ricorre nei tre inediti: “Passano con furia di piano in piano…”, “un’apertura continua di porte specchi passaggi…”, “andare andare andare”. Il presente è soggetto a uno scorrere inesorabile e inarrestabile. E, in questo fluire ininterrotto, transita trasportando flash di memoria che riportano all’oggi situazioni, persone e luoghi del passato.
La scrittura acquisisce una fluidità particolare, con accelerazioni e enjambements (su/ e giù, tra una persiana/ e l’altra), riprese delle forme all’infinito in versi successivi (bloccare/ intrecciarci…bastarci) o riprese (perchè/ Perché…). Questo crea e stabilisce coerentemente, attraverso la parola poetica, un ritmo di avvicendamenti temporali, di piani che si intersecano tra passato e presente. Mantenendo sempre, all’interno di questa dinamica, sobrietà e misura nel tono e nei testi.
In particolare il passato continua a vivere attraverso la sua evocazione, ricordando “quelle cose da grandi” o nella foto dove “tu eri ancora tu/ e il gioco/ credevamo fosse facile…”. O rivisitando i luoghi citati: Pietrasanta, Firenze. Oppure, paradossalmente, anche nell’atto del dimenticare. In due delle poesie ricorre l’immagine delle mani intrecciate, sia con l’accento sulla fisicità del contatto nel momento del destino comune che nel voler costruire un legame che il tempo ha poi mutato. Se i punti di riferimento scorrono via, si sciolgono e restano eventualmente nel passato, se le mani intrecciate hanno dovuto poi separarsi e al presente resta soltanto la dimensione dell’eravamo, la carta dell’incognita viene giocata proprio dal futuro, al quale si affidano progetti ancora astratti. Sul presente premono quindi, insieme alla spinta dell’evocazione, anche il timore e le incertezze del futuro. Si convogliano forze opposte e contrarie e rendono la transizione così carica e, a tratti, burrascosa.

Luigi Cannillo

One comment

  1. Fabia Ghenzovich ha detto:

    Mi sono piaciuti molto questi testi che sintetizzo in un passato / presente nei versi :”intrecciarci le mani, bastarci”, e nell’ interrogativo per un futuro dai contorni incerti. Proprio i temi e le domande che ci poniamo tutti in questi tempi travagliati e come, mi sembra suggerirci Cannillo nella nota di lettura.

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