Il Breviario di Gabriella Galzio

Pubblicato il 17 ottobre 2019 su Scrittura e Letture da Adam Vaccaro

Il velo la veste e le risposte di Gabriella Galzio
In Breviario delle stagioni, Agorà &Co Ed, 2019
Adam Vaccaro

Viene detto abitualmente, nel circuito ristretto degli addetti e appassionati di poesia, che ad essa non compete dare risposte ma solo, o soprattutto, fare domande. Col suo ultimo libro Gabriella Galzio conferma invece anche su questo la sua specificità anomala, perché offre con testi poetici e notazioni collaterali, sia domande aperte, che personali stimolanti risposte.
È un atteggiamento generale di responsabilità della scrittura, che va oltre la propria soggettività, e ricerca forme che riescano a mettere in comune (caro non solo ad Antonio Porta) riflessioni e percezioni, disagi e gioie del nostro vivere qui e ora. È ricerca di una poesia che non sia gesto appartato e appagato di sé, ma lingua condivisa “che finalmente possa parlare a un comune lettore…insperato dono della poesia, che pure mantiene i suoi segreti di tèchne” (p.117). È dunque un esercizio tutt’altro che naif, ma di elevata coscienza della complessità costitutiva del poièin e del suo farsi:
“Oggi ho mangiato pane e neve/ viola e violino…/ nella bianca fontana…nella madia di Vesta, nel quieto velo” (p.12); sogno una poesia/…candore di pane” (p.13); sono i primi versi del libro, in forme di lampi e musica lenta, frammenti e briciole, di un Pollicino che vuole ritrovarsi e farsi ritrovare in un velo che qui è forma e sostanza di poesia. È un candore-tensione di apertura e ricerca di calore e nutrimento, con immagini di neve congiunte a pane (ricordiamo la sentenza contadina, sotto la neve pane), primo alimento che sa beffarsi della morte mentre muore in bocca, perché sa che solo morendo può (ri)farsi corpo vivo.
È dunque l’innesco di un piano di complessità metamorfica, interminabile, di clessidra che continua a rovesciarsi. Di un tempo fuori da ogni delirio di tempo lineare. E il biancore donato da neve-pane non è qui immagine retorica, tantomeno maschera, ma velo adiacente, distinto ma non distante, dalla carne e dall’anima di chi scrive.
Sono sequenze strettamente connesse tra corpo operante (relazioni, emozioni, gesti della prassi vitale) e gesto scrivente, che pur sapendo di elaborare altro dal corpo, fa cantare e vincere la gioia di farne corpo ulteriore del proprio corpo. La poetica adiacente di Gabriella è lucidamente esposta e concentrata in luminose sintesi: “stai nella forma, stai nel grande velo”, “nel cuore il velo”, quindi è poesia in cui carne e carta tendono a essere con-fuse, perché sa che solo così ricrea gioia e conoscenza, meglio, gioia della conoscenza: “sii al velo grato, sii beato” (p.16).

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Anticipazioni – Rita Pacilio

Pubblicato il 15 ottobre 2019 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni
Vedi a: https://www.milanocosa.it/recensioni-e-segnalazioni/anticipazioni
Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Rita Pacilio
Inediti

Con nota di lettura di Luigi Cannillo

Nota dell’autrice
Attraverso la poesia mi educo e incoraggio a non temere la debolezza, ma, anzi, a farne una forza per rifondare la comunità dei viventi. Mi interrogo incessantemente sul tempo, sull’assenza, sulla compassione, sul perdono, sull’amore e sul dolore. Diverse, dunque, le tematiche sottese tra scienza e coscienza: la solitudine e la frustrazione dell’ammalato, l’indifferenza sociale, l’incuria, la dimenticanza e, inoltre, l’amore, in tutte le sue forme, come unica motivazione di vita: testamento simbolico e intimo per l’umanità intera. L’urlo civile ed etico nasce dalla mia formazione di Sociologo e dallo studio della musica, del teatro, della letteratura e della religione. Venendo a contatto con la musica ho seguito il percorso del suono metrico che intona la recitazione, la passione, il dramma, il canto e la parola annunciata (Sprechstimme, dal tedesco: tecnica del parlato/intonato/recitato). Obiettivo della mia poetica è la verifica, la connessione e la diagnosi della stratificazione della realtà in correlazione con la valutazione del vissuto emozionale, con cui è in stretta sintesi. Potrei dire che sono sempre di fronte a una parola in movimento. Concludendo, per me la poesia è un atto maturo e responsabile di continua esplorazione del micro/macrocosmo e di riscontro delle proprie tensioni verso gli altri. La poesia, nella ricerca della verità, è sempre stato un luogo di esperienza, di incontro, di elaborazioni e modificazioni scaturite dalla fede e dalla speranza.

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Arthur Rimbaud e La Scapigliatura Milanese

Pubblicato il 11 ottobre 2019 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Via Laghetto 2 – Milano
L’Associazione Culturale Milanocosa
Presenta

28 ottobre 2019 – ore 17,30

Attraverso Milano

Staffette letterarie e artistiche
Idea-Progetto e coordinamento di Luigi Cannillo
Elaborazione e definizione con Laura Cantelmo e Adam Vaccaro
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Tra letterati e artisti che sono passati per Milano, o vi hanno soggiornato per periodi brevi, e altri, che invece vi hanno vissuto gran parte della loro vita, si possono creare relazioni creative anche tramite luoghi della città. Come ideali staffette che attraversano Milano nel tempo e nello spazio.
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La poesia di Mauro Macario e Antonio Spagnuolo

Pubblicato il 8 ottobre 2019 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Via Laghetto 2 – Milano

23 ottobre 2019 – h. 17,30

 

Associazione Culturale Milanocosa

in collaborazione con puntoacapo Editrice

 

presenta

a cura di Adam Vaccaro

 

Mauro Macario e Antonio Spagnuolo

Il peso della poesia italiana di peso

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In dialogo con gli Autori

Mauro Ferrari e Adam Vaccaro

 


Entrata libera

 

 scarica la locandina

 

Sinfonie d’Autunno

La musica resistente di Antonio Spagnuolo

In ISTANTI O FRENESIE, puntoacapo, nov. 2018 – POLVERI NELL’OMBRA, Oèdipus, lug. 2019

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Giornata per Gio Ferri – Forum Anterem 2019

Pubblicato il 4 ottobre 2019 su Eventi Suggeriti da Adam Vaccaro

PROGRAMMA DEL FORUM

A CURA DI AGOSTINO CONTÒ, FLAVIO ERMINI E RANIERI TETI

sabato 12 ottobre 2019
mattino – dalle ore 10.00

ore 10.00-10.15
INAUGURAZIONE DEL FORUM ANTEREM
Saluti delle Autorità

ore 10.15-11.00
“La realtà Testuale”
GIO FERRI (1936-2018)
POETA, CRITICO E ARTISTA VISIVO
Mostra a cura di Agostino Contò

Paola Ferrari legge una scelta di testi poetici
di Gio Ferri, predisposta dallo stesso Autore
negli ultimi giorni di vita

RELATORI
Vincenzo Guarracino, Adam Vaccaro,
Agostino Contò, Flavio Ermini

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Anticipazioni – Stefania Di Lino

Pubblicato il 1 ottobre 2019 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni
Vedi a: https://www.milanocosa.it/recensioni-e-segnalazioni/anticipazioni
Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa

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Stefania Di Lino

Inediti 2019
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Con un commento di Adam Vaccaro

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Nota dell’Autrice
“Molte esperienze non sono dicibili, accadono in uno spazio in cui mai nessuna parola è penetrata” (R.M.Rilke)
‘La presenza di un corpo non muoverà mai desiderio quanto la sua assenza.’ (U.Galimberti)

Si scrive per assenza, per una mancanza permanente, e per l’incongruente stridore delle cose che pure continuano ad esistere malgrado tutto, ignare. Si scrive per sottrazione, nel tentativo compulsivo di trovare un senso e di lasciare una traccia del passaggio. Si scrive per tentare di fermare l’oblio, la dimenticanza che tutto cancella, come fossimo, tutti noi, scritti sulla sabbia. E si aspetta l’onda che arriva, che sicura arriverà quest’onda di stupore, obbedendo anch’essa a chissà quale oscura legge che regola il finire che il ri-cominciare. E il finire e il ri-cominciare si ripetono mai uguali, come fossero sempre nuovi. Ma si nasce e si muore sempre allo stesso modo, che pure per ognuno è nuovo.
Mi chiedo se vi sia altro, non legato a tutto questo, di cui valga la pena scrivere.

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Adam Vaccaro – Tra Lampi e Corti

Pubblicato il 25 settembre 2019 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Eventi La Feltrinelli Parma

Via Farini 17 – 43121 Parma

a cura di Roberto Ceresini

Lunedì 7 Ottobre – ore 18,00

Luca Ariano e Edmondo Busani

in collaborazione con Associazione Culturale Milanocosa

presentano

Tra Lampi e Corti

di Adam Vaccaro

poesie tra fotografia e cinema

La ricerca di Adam Vaccaro focalizza con questo libro due forme espressive che caratterizzano l’epoca moderna, traendone per la propria poesia comunicazione e pensiero critico, attraverso lampi di immagini e brevi narrazioni dell’epica del quotidiano ignoto.

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Anticipazioni – Donato Di Poce

Pubblicato il 15 settembre 2019 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni
Vedi a: https://www.milanocosa.it/recensioni-e-segnalazioni/anticipazioni
Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Donato Di Poce
Inediti

Con nota di lettura di Laura Cantelmo

Nota Poetica

Gli inediti presentati (tre poesismi e tre poesie) definiscono bene i miei interessi artistico/poetici, una ricerca della vitalità tellurica della poesia, dell’Arte e della bellezza. Le mie pubblicazioni sono sempre nel solco della contaminazione di linguaggi poetico/visivi. I miei aforismi, sono stati definiti dalla critica “Poesismi” proprio per rimarcare l’incontro tra aforismi e poesia.

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Adam Vaccaro – Tra Lampi e Corti

Pubblicato il 11 settembre 2019 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Adam Vaccaro, Tra Lampi e Corti, Marco Saya Ed., Milano 2019

Affondare le mani e gli occhi nel presente – Da Sein, “essere nel mondo” secondo Heidegger – per scandagliarlo come ultima e inarrestabile pulsione, perché non esiste altra via, se la propria realtà socioeconomica e culturale risulta inaccettabile, questo è il tema fondante dell’architettura poetica di Adam Vaccaro. Con la passione che lo contraddistingue il suo occhio attento e disincantato affida alla parola poetica il suo grido di rifiuto e di protesta.

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Angelo Gaccione, L’incendio di Roccabruna

Pubblicato il 5 settembre 2019 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Angelo Gaccione, L’incendio di Roccabruna,

Di Felice edizioni, Martinsicuro 2019

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Laura Cantelmo

Sperduto in Calabria tra mare e monti, Roccabruna è il nome di fantasia di un paese reale, luogo d’origine di Angelo Gaccione e teatro delle storie narrate.

In bilico tra realtà e leggenda, esse risultano “talmente reali da parere inverosimili”, come avverte l’Autore, ma ciò che sorprende è come resti immutabile nel tempo la rete di soprusi e di sopraffazioni che si ripresentano ogni volta con la stessa brutalità. Quasi che nei secoli i rapporti umani e sociali fossero segnati da una insanabile dannazione che si tramuta in violenza spietata verso i propri avversari o verso gli animali, senza essere mai scalfiti dalla razionalità, da una consapevolezza umana o dal perdono cristiano. Ne emerge una distopia, un vero inferno dantesco i cui dannati, in corpo e in spirito, sono gli stessi abitanti di Roccabruna.

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