settembre 2018

BIBLIOTECA VIGENTINA – INCONTRI CON GLI AUTORI

Pubblicato il 27 settembre 2018 su Eventi Suggeriti da Adam Vaccaro

SISTEMA BIBLIOTECARIO MILANO
BIBLIOTECA VIGENTINA
C.SO DI P.TA VIGENTINA 15

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LA FORMA E L’ASPETTO
Anno X – Incontri a parole

A CURA DI CESARE VERGATI

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INCONTRO CON GLI AUTORI
LUNEDI’ 8 OTTOBRE – ORE 18,15

ANNAMARIA DE PIETRO – POETA

ADAM VACCARO – POETA, CRITICO, OPERATORE CULTURALE

LUIGI CANNILLO – POETA, SAGGISTA, TRADUTTORE, CURATORE

CESARE VERGATI – SCRITTORE POETA

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Entrata libera

fino a esaurimento posti

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Viteliù – Nicola Mastronardi

Pubblicato il 22 settembre 2018 su Scrittura e Letture da Adam Vaccaro

VITELIÙ – IL NOME DELLA LIBERTÀ
Nicola Mastronardi
Itaca srl, Castel Bolognese, 2012

UNA STORIA MAGISTRALE
Adam Vaccaro

Un arco di storia sconosciuto o conosciuto solo per scorci, raccontati perloppiù da chi, nel secolare scontro storico tra Popoli Sanniti e Impero Romano, ha prevalso. Qui la narrazione è fatta dalla parte dei Sanniti, sopraffatti, ma al tempo stesso fonte di contributi decisivi nella definizione di quella unicità e molteplicità, da essi per primi chiamata Viteliù-Italia. Il che è stato possibile, perché hanno tenacemente resistito e difeso il nucleo prezioso della loro identità.
Al centro, c’è dunque quest’ultima complessa tematica di una narrazione avvincente, che oggi ci offre una misura che va ben oltre il quadro storico, pur documentatissimo e sorretto da una immaginazione e una scrittura dense di poesia. Grazie alle quali dalla materia storica emergono e rimangono impressi nella memoria del lettore personaggi ed emozioni di una tragedia e una etnia, che i peggiori sogni imperiali di Roma hanno tentato ripetutamente di cancellare.
Sono sogni di dominio e di potere assoluti che nel corso della Storia hanno replicato molte forme di mostri e orrori. E che, anche nella contemporaneità, fanno apparire non di rado molti inni alla civiltà, alla democrazia, alla libertà e ai diritti umani, declamazioni retoriche e utopie lontane, a fronte di una sorta di tsunami che incrocia tecnologia e oligarchie economico-finanziarie.
Al centro di questo libro straordinario c’è quindi una passione di conoscenza di sé e dell’altro, che per me è l’asse portante di ogni discorso sulla libertà: senza di esso, quest’ultima diventa una declinazione (solo) ideologica. Occorre, prima di tutto, acquisire coscienza e cultura per saper custo-dire la propria identità. Che o è collettiva, o non è, perché l’identità individuale, senza una connessione viva con una comunità, diventa delirante e miserevole individualismo. Ma l’ideologia oggi dominante è questa: diceva la Thatcher, la società non esiste, esistono gli individui.
Questo libro è dunque importante, perché inanella una storia – fatta di tante storie – che mostra il contrario. Per questo è, non solo conoscenza, coscienza e riconoscenza dovute a un passato che appartiene a tutta l’Italia (e, a mio parere, non solo), ma attualissima sollecitazione a ricostruire un pensiero critico rispetto alle tremende e antropologicamente distruttive tendenze in atto. Le quali non sono solo produttive di caos violento, guerre e imbarbarimenti di un capitalismo finanziario imperialistico, che rivendica libertà da ogni regola e condizionamento. Sono premesse e condizioni che storicamente hanno già mostrato risultanze regressive, con ripartizioni della ricchezza tendenzialmente precapitalistiche e medioevali.
Questo libro è quindi – non solo per l’Autore o per chi come me, sente e riconosce le proprie radici sannitiche – un salutare ricostituente vitale di quella intelligenza della contemporaneità, carente nonostante la sovrabbondanza di informazioni, senza la quale la libertà diventa un fantasma e con essa un disegno di futuro, per i più, difficile e oscuro.
Settembre 2018

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Roberto Sanesi: “Ho sognato la vita…”

Pubblicato il 20 settembre 2018 su Scrittura e Letture da Adam Vaccaro

“Ho sognato la vita…”
(Rapporto informativo, I, 1966)

Vincenzo Guarracino

Roberto Sanesi nasce il 18 gennaio del 1930, a Milano, da una modesta famiglia di origine pratese (il padre, Angelo, è infatti un restauratore di mobili), che si era trasferita nel capoluogo lombardo in cerca di migliori condizioni di vita e di lavoro.
Durante l’infanzia, si appassiona precocemente al teatro. Come in seguito racconterà, il rinvenimento in casa del nonno di un numero considerevole di libretti d’opera, alimentano in lui il gusto per la lettura e successivamente per la scrittura: “A furia di leggere libretti d’opera mi aveva preso l’idea del teatro. Avrò avuto sette o otto anni quando passai un’estate a Galciana nella parrocchia del prozio Arturo. Nel pomeriggio andavo in fondo all’orto e davo inizio a un dramma, per lo più di cappa e spada”. È proprio il prozio Arturo, parroco di Galciana, un paesino non lontano da Prato, a incoraggiarlo e guidarlo alla scrittura: “Sotto un gazebo nell’orto della parrocchia, al tavolo di pietra, in certi pomeriggi estivi trafitti dal ronzio delle vespe in sospeso su certe susine claudie o damaschine quasi completamente sfatte, fingevo di scrivere drammi cavallereschi. Lo zio Arturo mi veniva alle spalle, leggeva, mi diceva che non potevo limitarmi a far entrare in scena il Conte di Vallombrosa lasciandolo in silenzio. ‘Sennò non succede mai nulla’”, confida in una nota commossa alla poesia Lo zio di Galciana (nell’antologia L’incendio di Milano e altre poesie, 1995).
Nel ‘42, in conseguenza della guerra, assieme alla famiglia ripara a Prato, dove resta fino al ‘45. Risale a questo periodo una passione precoce per la poesia, solo per pudore qualificata come “artificio inutile” (in Rapporto informativo, II, 1966), che si traduce nella composizione di testi che rivelano un talento già promettente. Di questi, alcuni confluiranno nell’antologia Poeti italiani contemporanei, curata nel ’47 da Pietro Bernardini e pubblicata a Rovigo; altri, invece, si ritrovano nella raccolta Ora vorrei che l’angelo, pubblicata postuma, nel 2002, a cura della moglie Anita, presso le edizioni Il Bulino di Roma, con incisioni di Mario Raciti.
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Anticipazioni – Francesco De Napoli

Pubblicato il 15 settembre 2018 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni
Vedi a: https://www.milanocosa.it/recensioni-e-segnalazioni/anticipazioni
Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa

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Francesco De Napoli

Inediti
Epigrammi
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Con un commento di Adam Vaccaro

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BREVE NOTA DI POETICA

La mia produzione poetica si snoda seguendo due diversi registri o filoni. Il primo, lirico-esistenziale, si sviluppa dipanando il sottile filo d’una memoria elaborata come simbolo ed espressione d’un mondo, quello del “profondo Sud”, ormai dileguatosi. Il secondo, satirico-epigrammatico, è impegnato nell’impietosa osservazione della società in cui viviamo, con condanna di malcostume e abiezioni.
Sono due versanti non antitetici, bensì complementari, d’una poetica volta a penetrare e abbracciare le manifestazioni più inquietanti o paradigmatiche dell’esistenza, che sembra aver rinnegato del tutto i bei sogni di libertà, fratellanza, giustizia, uguaglianza.

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Anita Guarino Sanesi

Pubblicato il 10 settembre 2018 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Anita Guarino Sanesi
Di te, di me, dell’albero
ExCogita Editore, Milano 2014
pp.263, 18,50 E.

ANITA GUARINO SANESI

 Un libro su un poeta e sulla (sua) poesia, Di te, di me, dell’albero, edito da ExCogita di Milano. Un libro di poesia, abitato da un grande fuoco, quello dell’amore-poesia, che fa di quest’opera, veramente commovente e coinvolgente, ben più di ciò che sembrerebbe a prima vista promettere, un saggio cioè biografico-critico.

Il poeta è Roberto Sanesi, scomparso troppo prematuramente all’alba del nuovo millennio, il 2 gennaio del 2001: uno che ha incarnato agli occhi di molti (quorum ego) la capacità di dar voce, polimorficamente,  in modo plurimo e prismatico, alla poesia intesa come ricerca ed esperienza di senso, come messa in gioco di sé in territori vastissimi, dalla poesia, alla critica d’arte, alla traduzione, sulla scena della nostra inquieta contemporaneità.

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Ciao Donatella Airoldi

Pubblicato il 7 settembre 2018 su Senza categoria da Adam Vaccaro

Devo purtroppo comunicare una tristissima notizia, appena appresa.

E’ venuta a mancare Donatella Airoldi, uno dei due pilastri fondanti, con Mavi Ferrando, della Galleria d’Arte Quintocortile.

E’ un fulmine doloroso quanto inaspettato, perché lei era malata da tempo ma pochissimi – nemmeno io – ne erano al corrente.

Una persona ricca di riflessioni, emozioni e creatività che lascerà un vuoto – non è una frase di circostanza – impossibile da colmare.

Posso solo ricordare le 15 edizioni di PoesiArte Quintocortile, un appuntamento annuale del giugno milanese che abbiamo realizzato insieme, Quintocortile e Milanocosa, con uno spirito di collaborazione raro tra poeti, artisti e musicisti. Uno spirito di passione e ricerca di relazioni vive con la realtà problematica contemporanea, da cui scaturiva quella atmosfera particolare, intesa e lieve, che l’iniziativa ha sempre trasmesso a partecipanti e pubblico!

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Le Geometrie scalene di Laura Cantelmo

Pubblicato il 2 settembre 2018 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Laura Cantelmo
GEOMETRIE SCALENE
Poesie 2005-2015
Marco Saya Edizioni, Milano 2016
pp.89, 12,00

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LAURA CANTELMO

È una scrittrice, Laura Cantelmo, che, ancorché da una posizione appartata e dimessa (l’ultima raccolta, Un luogo di presenze, risalendo al 2005), da anni si propone sulla scena non soltanto di Milano (è membro dell’Associazione Culturale Milanocosa cui presta un fattivo contributo) come una presenza critica e poetica di notevole interesse, tanto da salutare con vivo plauso chi, come Roberto Caracci, se n’è occupato approfonditamente auspicando altresì che altri le dedichino una riflessione non solo parziale, quale può essere l’occasionalità della recensione di un libro.
Per cominciare a parlarne ecco dunque la sua più recente fatica, la raccolta Geometrie scalene. Poesie 2005-2015, edita da Marco Saya e accompagnata sul piano critico da Adam Vaccaro, che dell’Associazione Culturale è lodevolmente da sempre infaticabile e riconosciuto demiurgo.

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