Versinguerra
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ADAM VACCARO
(assisi
Amore in guerra che picchi ancora insistente
col tuo zoccolo duro di cuore e di sesso
cavallo selvaggio che bruchi erba secca ai margini
tu unico zucchero sempre più solo
Tu fragile fronte sulla linea della morte
sempre in attesa del tempo e delle cose
sempre sul limite
di un grido inascoltato di fame e di sete
di un glorioso miraggio di Islamabad
sempre sul punto
di svanire nei mille punti esplosi
di giochi/bombe al computer
Ma l'inverno, questo inverno d'orrori
che s/foglia la nostra vita
e lascia le foglie più assetate d'amore
marcire sotto quest'albero braccialcielo
non lo potrà morire: la terra
e quei mille fili delle sue radici
succhieranno umori
anche da pietre e vermi disfatti:
tra bambini idioti di idioti bambini
semprinfuga esterrefatta davanti all'amore
operai geniali in rami asessati e assisi
scoppieranno ancora nuovi fiori
Adam Vaccaro
ottobre 2001
(testardo amore
Tu testardo amore con un peso sopra al cuore
mentre tutto è ridotto a un ammasso informe
che distrutto dorme con mille spilli sotto i piedi
Tu forato da iniezioni di veleno e di candeggio
così potente e puro da sbiancare questo rosso
tuo così folle e impuro
Tu massacrato di silenzio e fame eppure
sempre lì fermo come un cantoniere
inerme che non muore
Adam Vaccaro
ottobre 2001

Allons Enfants
Miodio, se c'è un dio, quale dio
se non quello che abbiamo chiuso
tra fegato e milza, cervello e calze
dobbiamo pregare
apriamo allora
i cappotti che ci scaldano e
prendiamo un po' di freddo
inventiamo un punto senza pianto
dove incontrarci
vicino a qualche scarica
di rottami e ideologie
fuori dal canto di sirene
accecanti nella tempesta suadenti
a ridurci a bandiere di bombardieri
o a bandiere di orrori
di/serbanti mosche di
etnie in balia d'onnipotenti deliri
Se sono sempre tesori e minerali
che muovono i generali
a questi
deliri di razza e onnipotenza ancora
sfolgoranti come una bomba al fosforo
in/fissa nella pancia dell'Europa
noi pensosi di questa corrosa culla
di civiltà e imperi
che sappiamo dire che sappiamo dare?
Che offriamo
oltre i precari ripari
per masse rifluenti dal tappeto del salotto
in tele visioni com/moventi
il nostro cuore ferito e generoso
oltre i petulanti appelli
di sconvolti e interdetti
che la pace, sì certo, la pace
oltre questo pero-impero
tutti giù per terra stesi o quasi
in osceno pic-nic politically correct
col gran glande di Clinton e
destra e sinistra, padroni e garzoni
in tutto d'accordo o quasi
oltre questo
papa che dice pace e benedice Pinochet?
Adam Vaccaro
Aprile '99

Le Acacie di Karisha (*)
Il profumo
di un'acacia in fiore
era il sentore del paradiso
e il sapore di un fiore d'acacia
era il nettare succhiato dagli dei
(così) quando toccai la prima volta
il lato di velluto di una coscia di donna
mi apparve l'immagine
di un fiore stordito d'acacia
(dolci pensieri come un lampo
salparono gli occhi di Hashim
mentre guardava un cielo serbo
coperto da mille uccelli-turbo
e sempre più nero lo scarpone di
Zoran gli sfigurava il viso da
un fucile fiammeggiava sul fianco
l'incanto di una poltiglia nera
Adam Vaccaro
Maggio '99
(*) Villaggio del Kosovo, luogo di massacri, bombardamenti Nato e "pulizie
etniche" dei militari di Milosevic, durante la primavera del 1999.
Nota:
Allons Enfants" e "Le acacie di Karisha" sono
state pubblicate nella raccolta antologica "Poesia Contro Guerra"
- Ed. Punto Rosso, Milano 2000 - a cura di Antonella Doria e una nota
di Dario Fo
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