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MASSIMO PALLADINO

Blues per New York City
(11 settembre 2001)
Contro la frenesia
scorpionica degli oceani in
tempesta.

Oggi
ti darò un piccolo amore,
piccolo come la gardenia
per fare rifiorire il tuo giardino
insanguinato.

Oggi,
saprai di che colore è la guerra
e scoprirai quanto lunga è la strada
che percorriamo ogni secondo
di pace.

Oggi,
le nuvole corrono in cielo
e anticipano la vista degli aerei
alla caccia delle tribù velenose
a nascondersi.

Oggi,
il mio passo non s'arresta, no,
è la vita che continua sopra
le macerie di ogni giorno,
ogni notte.

Questa è la terra zero e
Non abbiamo più il parco degli scoiattoli
Da mostrare alle gente che traversa l'oceano,
adesso la terra è di un sole gravido di uccisi
che abbracceranno altri innocenti uccisi,
zero è il suono della campana sull'acqua
dove già sono i coltelli che si temprano.

Che Dio benedica la guerra
Per tramutarla in pace.

Oggi,
i tuoi occhi diabolici sorridono
anche se cadono missili di morte
che non colpiranno-forse-la tua
casa d'orrore.

Oggi,
hai impresso nella mia mente
la gola sgozzata di un uomo scalciante
dalle povere idee leggermente diverse
dalle tue feroci.

Oggi,
ho visto una donna ferita nel cuore
degli affetti più profondi d'utero
scagliare pietre sui tuoi assassini morti e
c'era solo polvere.

Questa è la terra zero e
Non esiste più il parco con gli scoiattoli
Da mostare a speranze che traversavano l'oceano,
adesso, la terra è di una luna martoriata
che incontra stelle e pianeti sfibrati e
zero è il rintocco nel vento universale
dove già sono i coltelli che vibrano.

Che Dio benedica la guerra
Per tramutarla in pace.

Oggi,
c'è chi tra voi ucciderà crudele
la terra, l'aria, l'acqua, il fuoco
e resteremo soli nella vostra casa
degli orrori.

Oggi,
tutti ci guardiamo allo specchio mondiale
vedendo il boomerang dell'ingiustizia
tornare cantando musiche sataniche sopra
i nostri occhi.

Oggi,
non ci sono più numeri da contare e
le vittime cadono come le foglie strappate
dall'inverno già venuto gridando
suoni stonati.

Oggi,
si allineano le idee della confusione
e già sono affondate le nostre barche,
quelle che andavano felici per mari che
mai conoscemmo.

E' sulla terra zero che ho visto morire
All'improvviso Jessica Rabbit,
Paperino e la lussuria di centomila
Miliardi di vestiti di seta smagliante
E nessuno ha il coraggio adesso
Di partire dall'eterno fumo, che sale
A coprire il respiro bloccato
Sulle corde degli ascensori franati.

Che Dio perdoni la frenesia assurda
Di chi lo ha negato.

Adesso,
gli scorpioni scrivono pagine di sangue
avvelenato sul libro sacro di madri
sconvolte dal volere del dio terrestre
su pietre di sabbia.

Adesso,
sopra gli oceani del silenzio finale
volano solo avvoltoi che guardano
il pasto dei corpi offerto dalle vittime
al canto infernale.

Domani,
ancora le grotte nascoste
sotto i templi di Micene
saranno colme di sogni
del desiderio umano
dell'amore che tu donna reale
mi darai, tra i fiori dell'iris,
creature consapevoli
di quella pace risolta in tempi lontani,
quando sarà conclusa
l'era dell'egoismo.

Sarà Dio,
il nostro amico silenzioso,
a condurci avanti
e noi tutti con lui saremo.

Massimo Palladino
(Cazzago-Venezia, 24 settembre 2001)

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