Versinguerra - Espressioni
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ALBERTO MARI

La guerra perbene

Sta indietro cielo sferico, resta incubo
nel contegno degli angeli. Le tue acque
di cristallo riflettono il cratere delle orbite
e il curvo astro sporgente nell'angolo,
non ammette il limite dell'immagine,
deserto lunare tra la mente e lo schermo
neutro. Immenso è il gorgo infernale,
pareti in discesa, imbuto d'ali avvolgenti
il mondo catodico. E nel suo ventre gli
spettatori soli non si contano, neppure
immaginano quanti sono e quanti hanno
contro. In altri si specchia la regia delle
divise, una per tutti, il destino nelle mani
indipendenti, l'uso personale della morte,
delle statistiche obbedienti. Caratteri, ombre
della metropoli, ascessi di stato, nelle gole
degli ascensori quotidiani. L'assuefazione nei
corpi, in ogni poltrona un combattente, la coscienza
dei telecomando, senza rendersi conto di quanto
sia astratto il dolore e il silenzio immane, oltre l'unica
parola: guerra, guerra con i guanti, guerra perbene.
Rieccheggia nel canto solidale della folla, nel turbine
contabile dei morti e il vuoto esemplare dei cerchio,
uno dei tanti centri irriconoscibili nel mirino, L'arma
e il bersaglio imbambolati si scambiano freccette,
opinioni.. "siamo tutti sceriffi dispiaciuti". Ed è giusto,
sbagliato...al taglio della stupida torta dei discorsi.

Alberto Mari

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