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- Espressioni GIUNA LEALI-VALENTE ABC of today's World Sinfonicamente, sempre, infila robuste collane. Non si chiede più se il colore sia il rosso di allora o il nero di oggi. Infila sinfonicamente sempre il suo sguardo negli occhi altrui, di mani non sue scrutando i tratti aguzzi. Sempre, sinfonicamente, infilza le ore, distogliendo dalla sedia elettrica una bambina triste e scura, per nulla vissuta... Sorelle, diversamente erranti, profughe, nel margine spaesate. Sorelle, diversamente incise, nell'azzurro altare di agosto discrepate. Illuminate da vino bianco not very italian ma very cheap per inconsistenti ultime cene. Sorelle, per confondere gli anni in violacei discorsi tortuosi. Sorelle. Sì. Anche allora. Sospese su un trattato di economia politica a banchettare bugie. Salvo poi soprassedere di nuovo. Sorridere al tempo. Sorelle, sì, per mettere al mondo se stesse. Sorelle, ora e sempre. Donne. Madri, nonne, forse, talvolta. Zie o madrine, che importa. Cugine, perfino. Amiche comunque. Reti d'intersezione. Reti metalliche. Irretite dal profumo di sandalo e cedro. E da reticolati di filo spinato. Sorelle, sì, appunto, come allora, per sempre... Avverte la radio. Nessuna esca di casa dopo quell'ora. Avverte la radio:
bombe cadranno, non meteoriti. Non rose. Non doni. Non pietre preziose.
Non stelle cadenti. Avverte la radio: più nulla sarà come
prima. No! Sorelle, qui, invece, adesso, decise. Ad alzare di nuovo la voce. Sì. Qui, invece, adesso, decise. A rigovernare il destino. Sorelle. Suscettibili di adeguamenti veloci, incalzanti esigenze dilapidate al tono di moda. Sorelle. Ci hanno annodato le mani e i piedi. Ci hanno incatenato, lapidato la forza di dire. E hanno fatto macerie dei nostri giorni migliori. Sorelle. Mediamente cancellate dal mondo. Tristemente ridotte a metà. Il tanfo sale! Accecanti omelie appestano il clima. Sì. Sorelle. Il tanfo sale. Detriti e sfacelo. Disastro infinito mina del mondo ogni atomo e cosa. Sorelle. Ricordate? Quando a bordo di verdiazzurri aeroplani univamo i cieli e la terra, il mare ci offriva riparo nei giorni di sole, e il canto liberava le danze al chiaro di luna Passato. Lontano. Trapassato remoto. Tuttavia. Sì. Ricominciare si può. Si deve potere. Sorelle! Via! Tutte: raccogliamo le braccia. Accordiamo la voce. Torniamo a intrecciare il dire col fare. Sì. Ricominciare si può. Si deve potere. E noi certo possiamo. Sì. Adesso. L'ora è venuta. Sorelle. Avvertono tutte. Sì, ricominciare si può. Terrificante fragore. Il tanfo sale! Sì. Volere è potere. Sì. Ricominciare si può. Potere si deve. Qui. Adesso. In ogni dove. Rimbombo assordante. Armi letali in mano ai soliti noti. Come prima più di prima e prima ancora. No. Non di nuovo. Non ancora. Non sempre! Non più. Sorelle! Sì. Ricominciare si può. Si deve potere. Giusto in tempo, ora. Qui e adesso. Giusto in tempo, ora, adesso. Prima della fine. Dai padri di tutte le sacre scritture bramata e temuta. Prima della fine. Armata e voluta dai padri. Onorata dai figli. In odore di uranio e plutonio. Prima della fine. Consumata merenda di Dio, su vassoio antracite, inzuppata nel rosso del sangue dei vivi, mescolata col giallo dell'oro petrolio, gratinata dal verde dei listini di borsa. Artificiosamente, ancora infila collane. Nero e rosso. O altro colore, importa nulla. O molto poco almeno. Ammazza il tempo infilando collane come un ricco nella cruna di un ago. Procrastinare, ancora, di nuovo. No, non di nuovo. Non più. Non ora. Adesso è tempo di alzarsi, è ora di andare. Ricominciare. Sì. Giusto in tempo. Prima della fine. Giusto in tempo, se ora, qui e adesso, si torna ad intrecciare il dire col fare. Prima della fine. Sul fuoco, già soffiano insieme glabri, barbuti celebranti muniti di fiamme e martelli di piombo. Oggi come allora. Ricordate? Sorelle. Altro non era che anticipo di mortificanti falò. Il rogo bruciò tre secoli interi e molto di più. Consumata alleanza con Dio. Letale pozione del bene e del male. Specchio mortale del tempo dei padri reiterato dai figli. Nessuna dimentica. Non varrebbe una vita. Non basterebbe un millennio. Non occorre rifletterci su. Nessuna, nessuna dimentica. Sorelle, avevano detto, per sempre. Nessuna dimentica. Sorelle. Per sempre. Sguardo diritto dagli occhi alla mente. La memoria, sorelle. Ci serve nel cuore. Qui e ora. Ci serve. O non verranno tempi migliori. Sorelle! Che nessun attimo vada sprecato. Che nessun verbo vada perduto. Adesso. Qui e ora. Possiamo ricominciare. Qui e ora. Torniamo a intrecciare il dire col fare. Dobbiamo. Giusto in tempo, ora. Qui e adesso. Giusto in tempo, ora, adesso. Qui. Nel nome della madre, della figlia e della vita che è sacra. Sorelle. Volere è potere. Da sempre. Potere e volere : il nostro dovere. Per sempre. Era ora. Abbiamo intrecciato di nuovo il dire col fare. Abbiamo articolato di nuovo la voce. E ricondotto il destino verso tempi migliori. Finalmente. Guardate. Di nuovo. Il mare già ci offre riparo nei giorni di sole, il canto libera le danze al chiaro di luna e a bordo di mille arcobaleni uniamo di nuovo i cieli alla terra. Presente imminente. Duraturo Futuro. Giuna Leali-Valente
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