Eleonora Fiorani

I MONDI CHE SIAMO -Eleonora Fiorani

Pubblicato il 8 ottobre 2017 su Saggi Società da Adam Vaccaro

ChiAmaMilano

Via Laghetto 2 – Milano

24 ottobre 2017 – H 17,30

Associazione Culturale Milanocosa
presenta
A cura di Adam Vaccaro

I MONDI CHE SIAMO
Nel tempo delle ritornanze

di
Eleonora Fiorani
Lupetti Editori 2016

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Dialogano con L’Autrice
Fabrizio Schiaffonati – Architetto e Professore al Politecnico di Milano
Adam Vaccaro – Poeta e critico

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Un libro che si misura con i nodi cruciali che contraddistinguono l’epoca che viviamo, “che non ha ancora trovato un’adeguata definizione dopo quella di postmoderno di Lyotard”, il che implica una nuova “visione del tempo che mette in campo non solo la contemporaneità di presente-passato e futuro, ma i molti e diversi tempi che si intrecciano o si oppongono in uno spazio dilatato all’intero globo”, ”in cui si articolano le relazioni tutt’altro che pacificate tra locale e globale”.
Un libro che apre il nostro sguardo e ci invita a dare corpo
a una visione altra e oltre l’ideologia dominante.

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Il viaggio di Eleonora Fiorani

Pubblicato il 27 settembre 2017 su Saggi Società da Adam Vaccaro

Il viaggio di Eleonora Fiorani
ne “I mondi che siamo – Nel tempo delle ritornanze”

Adam Vaccaro

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Il punto di partenza e i mondi che siamo

Questo ultimo libro di Eleonora Fiorani, “I mondi che siamo – Nel tempo delle ritornanze” (Lupetti, Milano, 2017), è, come del resto gli altri suoi lavori saggistici, un ulteriore anello della sua ricerca multidisciplinare. Sin dalla sua “Nota d’Avvio”, dice: “Viviamo in un’epoca in cui si susseguono profonde metamorfosi e…contraddittorie trasformazioni del mondo che…credevamo di conoscere“. “Diversi sono perciò i modi di vivere il trapasso epocale della seconda modernità a una nuova epoca che non ha ancora trovato una definizione dopo quella di postmoderno di Lyotard…perché ogni nuova concezione della storia implica una visione del tempo”.
E aggiunge: “nell’intreccio dell’’adesso e del già stato’ – la definizione è di Didi-Huberman – oggetti, avvenimenti, modi d’essere, sensibilità estetiche si inabissano e scompaiono e poi ritornano”, cambiando “il loro uso, valore…statuto antropologico”, insieme al “nostro sguardo”.
Assumeremo quindi, dice l’Autrice, “una visione del tempo che mette in campo non solo…presente-passato e futuro, ma i molti e diversi tempi che convivono e anche si intrecciano o si oppongono in uno spazio dilatato all’intero globo”. “È…un aspetto che ci ha lasciato il Novecento nei modi in cui…ha posto come centrale la questione del tempo, della memoria e della storia, facendo emergere la sua complessità tra “presente attivo…passato reminiscente, sul tempo delle ritornanze…sulle fratture, sui processi inconsci che li accompagnano”. “Già Nietzsche, da cui è partita l’analisi della crisi dei valori nella cultura occidentale, con l’eterno ritorno aveva messo in discussione il tempo cronologico…ed era ritornato sulla circolarità del tempo e sulla ripetizione della cultura. E lo ha fatto ponendo anche il passaggio dall’ontologia all’estetica”. Con “Un nesso stretto” che “collega…Nietzsche e il disagio della civiltà di Freud.
Tutto ciò ha posto implicitamente la necessità di un rinnovamento delle metodologie” di analisi “del testo visivo e della critica estetica” con i contributi di Bataille, di Leiris, di Einstein…e ora da Didi-Huberman…del potere delle immagini… intrecciando diversi ambiti disciplinari…antropologia, archeologia, estetica, filosofia perché “’in ogni oggetto storico tutti i tempi si incontrano, entrano in collisione, oppure si fondono plasticamente, si biforcano o si combinano gli uni agli altri’”. Talché “‘futuro passato’ è definizione e oggetto di analisi di Koselleck (1986) della presenza nel presente…del passato e del futuro”.
Questo fa “interrogare il corpo di carne e dei sensi e i suoi nessi con i territori e i luoghi in cui…si iscrive l’abitare”. Dunque “accanto ai concetti” il “potere delle forme e delle immagini di inabissarsi e poi riapparire sotto altra forma”, l’azione de l’”inconscio visivo”, genera “la più profonda o ampia comunione dei contemporanei, aprendo il campo al massimo di senso” attraverso “opere multimediali, di video arte, di narrazioni che intrecciano immagini, suoni, simboli, di nuovi e vecchi media…il linguaggio che tutto parla”.

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Seeds (Semi)

Pubblicato il 7 giugno 2015 su Eventi Suggeriti da Maurizio Baldini

Un incontro di particolare interesse, con due interlocutori – noti saggisti, epistemologi e docenti di teoria della comunicazione – con i quali ho da anni scambi culturali e rapporti di amicizia.
A.V.

Libreria Odradek

Via Principe Eugenio 28 – Milano

Venerdì 12 giugno 2015 – h. 18,00

Associazione Culturale Milanocosa

in collaborazione con Chelsea Editions

presenta

Seeds (Semi)

Viaggio con la poesia di Adam Vaccaro

alla ricerca di semi di senso sotto il sole del pensiero unico

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GEOGRAFIE DELL’ABITARE

Pubblicato il 4 settembre 2012 su Recensioni e Segnalazioni da Maurizio Baldini

Eleonora Fiorani

GEOGRAFIE DELL’ABITARE

Solo interrogandosi su cosa rende denso e definisce un “luogo” e dunque dall’osservazione di ciò che avviene nelle piazze, nelle strade, nei grattacieli, nelle periferie, di tutto ciò che a un primo sguardo sembra solo disordine, è possibile cogliere gli spazi e i momenti che anticipano forme inedite tra passato e presente e tra presente e futuro.
Laddove la vita rivendica il proprio diritto a ridare senso agli spazi e a una città che è diventata una metropoli reticolare, conflitto di identità e differenze, di saperi e poteri, di dentro e fuori, di unità e molteplicità, di autoctonia e alterità, insieme schiuma metropolitana, fuori città e anti-città e miscela di etnie, città banale e città onirica. E proprio per questo continua a essere un luogo di relazioni, un organismo vivente in cui linguaggi, storie, modi diversi di essere e di abitare vengono a contatto, generando nuove circolazioni di senso.

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