Libri del Mese

torna indietro all'indice dei Libri del Mese

 

"Lo Sposo Impaziente "

di Grazia Livi

Garzanti, Milano 2006– E 14


Il libro del mese -Marzo-Aprile 2006

Laura Cantelmo

Settembre 1862. Una carrozza corre nella pianura russa. Due sposi sono in viaggio da Mosca per raggiungere la casa di lui a Jasnaja Poljana, dove stabiliranno la loro residenza.
Due mondi, una tempesta di sentimenti, di emozioni, di domande e di attese.
La differenza di età che li divide (diciotto anni Sonja Bers, trentaquattro Lev Tolstoj) segna anche l'enorme distanza che sarà uno dei dati caratteristici della loro unione: l'esperienza di vita, la ricchezza di opportunità concesse a un maschio aristocratico e già noto scrittore contro la fanciullesca condizione di una giovane donna vissuta in un protetto e dorato nido famigliare senza autonomia alcuna.
L'espediente della carrozza funge da simbolico microcosmo entro il quale si attivano le dinamiche scatenate dalla prima occasione per i due sposi di trovarsi faccia a faccia: due corpi separati per poche ore dal mondo esterno, due menti, due destini legati per sempre. I corpi sfiorati, tenuti forzatamente sotto controllo durante il viaggio, scatenano in lui spasmodici desideri e ignoti turbamenti nella pudica Sonja. Nella mente di entrambi un tumulto di timori, di dubbi, di desideri. Una continua e severa introspezione tiene faticosamente a bada, non sempre con successo, la prorompente fisicità di lui davanti alla amatissima sposa bambina, la sua inquieta e soverchiante personalità, come di un cavallo recalcitrante, simile a quello che tira la carrozza e che pare il ritratto speculare del focoso Lev.
La sensibilità di Grazia Livi scava in profondità nel vortice di sentimenti ed emozioni che turba i due sposi e riporta con delicatezza lo sgomento della piccola Sonja, privata del suo mondo di sogni e aggrappata come a un'ancora di salvezza all'amore per Lev.
Il viaggio in carrozza offre la trama per un romanzo di formazione che si sviluppa all'interno di una mirabile unità di tempo e di luogo, consentendo l'analisi di un rapporto d'amore ai suoi albori. L'indagine mette in evidenza la grande lucidità di Sonja e la sua freschezza che richiama quella della Natasha di Guerra e pace, insieme alla consapevolezza della lotta con la forte personalità del marito che si preannuncia inevitabile. Un senso di inadeguatezza agita la giovane donna. Come affrontare la carnalità di Lev testimoniata dai diari che crudelmente lui le ha consegnato? Come conciliare il proprio amore con l'appassionato vincolo che egli avverte con la natura? (A questo riguardo i lettori tolstojani non possono dimenticare l'immagine di Levin/Tolstoj immerso nei suoi campi in Anna Karenina). E come controbilanciare l'affetto che, nel suo idealismo in clamorosa controtendenza nello scenario feudale della Russia zarista, lega Lev come maestro ai suoi contadini? Il compito è arduo. Sonja lo intuisce, conscia che l'amore insistentemente dichiarato da Lev andrà quotidianamente condiviso con i contadini/scolari, con i cavalli, con la campagna.
Il libro rappresenta un'evoluzione di quel genere letterario caro alla Livi, a metà tra il racconto e il saggio, poiché questa volta è la fiction a dominare. Il profondo amore nutrito dall'Autrice per Tolstoj ha ispirato l'indagine sul complesso rapporto con la moglie al quale lo scrittore, nell'estremo limite della vita, cercò di sfuggire. Un racconto ispirato dai diari dei due protagonisti, ricostruzione di un amore coniugale che riconduce, comunque, alla relazione tra un uomo e una donna di fronte alla nuova vita che li attende. Il tutto narrato con una delicatezza vellutata, con una struggente capacità di introspezione e di rappresentazione che molto deve all'abilità di inserire frequentemente il flusso di coscienza , sulle orme della migliore tradizione, quella di Joyce e della Woolf.

Laura Cantelmo

torna su