Libri del Mese

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A.A.V.V – 7 parole del mondo contemporaneo
a cura di Fausta Squatriti e Adam Vaccaro

Edizioni Milanocosa e ExCogita Editore – 145 pag., 18 Euro.

Il libro del mese -Maggio 2005 Adam Vaccaro

Il libro è il punto di arrivo di un progetto incentrato su 7 parole scelte da uno specifico Gruppo di lavoro di Milanocosa, ed è suddiviso in 2 parti, corrispondenti alle due fasi di un lungo percorso di ricerca:
1^ parte: testi poetici e interventi critici, raccolti e selezionati dal progetto parolamia, avviato nel 2002;
2^ parte: testi critici, riproduzioni di opere d'arte e CD del concerto di musica contemporanea, relativi al progetto Contagio del 2004.
Il Gruppo di lavoro, costituito nel maggio del 2002 per definire i termini del progetto parolamia scelse tra le varie ipotesi, di coinvolgere sia poeti che esponenti di altre discipline. Penso che questa scelta - coerente con l'impostazione interdisciplinare di Milanocosa - abbia influenzato anche quella del titolo da dare al progetto. Infatti, il coinvolgimento di più linguaggi poneva da un lato ancor più in evidenza il nucleo motore: le parole; dall'altro accentuava la tensione di ognuno a sentirle come sue, secondo la propria sensibilità e il proprio linguaggio. L'azione compresente di più soggetti e linguaggi ha fatto così risaltare ancor più il crinale, tra plurale e singolare, su cui ogni parola è posta. Tuttavia, non un crinale da vocabolario, che pure apre il ventaglio sincronico e diacronico, dando conto del percorso semantico, dall'etimologia alla molteplicità di sensi di cui in genere ogni parola è nodo.
In questo caso, i termini del gioco hanno spinto al superamento di ogni asetticità impersonale anche gli autori del versante speculativo, facendo emergere - pur con intensità e sfumature diverse - quale cosa viva, pulsante e incarnata sia per tutti ogni parola. Fino a farne sentire il senso prossemico, di corpo che prolunga il nostro corpo e la sua gestualità; e non solo con i testi di coloro che se ne sentono i più segreti custodi, cioè i poeti.Tali termini e sensi, che traspaiono già dai singoli testi, si evidenziano ancora di più attraverso la lettura complessiva. Soprattutto se i percorsi di quest'ultima scegliessero di leggere in sequenza tutti i testi (poetici e no) riguardanti una parola. I caratteri dello spazio-tempo creato da questo libro, tendono in effetti a suggerire tali scelte, che accentuano la fruizione degli intenti interattivi tra i diversi linguaggi.

Porre al centro la parola tende a farla percepire come oggetto iconografico, e a rovesciare i termini del rapporto. Non è più il soggetto a essere polo di attrazione e a costruire con le parole una rete semantica, che poi determina per ognuna specifici significati. Ma è la parola che si apre e ci apre verso l'esperienza di uno stato modificato di coscienza, in cui essa pare agire con una sua energia autonoma nella duplice veste di forziere e chiave, che irradia una pluralità di sensi. È lo stato - che poi attiene all'esperienza creativa in genere - per cui sembra non siamo più noi a parlare, ma i segni e le parole; ogni sistema di segni (simbolico o dei sensi) diventa così lalingua, che parla e noi ascoltiamo. È la trappola magica evocata da Lacan quando ci racconta della lingua come soggetto. Che scatta quanto più il linguaggio non è gestito solo dalla nostra parte razionale, ma subentra l'azione della parte affettiva, conscia e inconscia, per la quale la lingua non è strumento ma, come sopra accennato, memoria e carne.
Tale azione è stata sollecitata dai caratteri del progetto proposto, sia sul versante espressivo che su quello speculativo, favorendo un particolare incrocio di pluralità e singolarità, acutezza di sensi e profondità di analisi, spingendo a "far brillare (sia nel senso di illuminare che in quello di far esplodere) l'apparente senso individualistico del titolo" (vedi ancora i comunicati). Cresce la coscienza della necessità di far interagire entrambi i versanti per l'acquisizione di una conoscenza meno ideologica della complessità della realtà, in particolare di quella contemporanea. Il libro nel suo complesso credo ne offra una concreta esemplicazione, con alcuni interventi della sezione "Altre discipline" della I parte, che lo toccano in maniera efficace. Per esempio il saggio di Lia De Santis, o l'affascinante scorribanda critica, coinvolgente tutte e sette le parole, offerta dal saggio di Gio Ferri.
Questi ultimi scritti, pur partendo da approcci e ambiti molto diversi, mostrano che le parole sono molecole mobili all'interno dell'acqua della lingua, mare androgino costruito nel tempo da tutti gli esseri umani; che al pari di tutta la vita può essere luogo di follie e deliri, ma anche materico e biologico grembo, lingua materna che consente spazi di comunità e rinascite, "in cui ogni parola e segno sono nomadi ospiti di tutti e di nessuno."
Il progetto parolamia è nato e si è svolto dunque nel segno di uno spazio mobile, libero e acquoreo, su cui e in cui viaggiare per acquisire maggiore coscienza e conoscenza della realtà in cui viviamo. Credo, senza alcuna presunzione, che questo libro offra al lettore il complesso percorso collettivo - creativo, organizzativo e di esperienze - che ne ha consentito la realizzazione. La proposta iniziale (avanzata, come detto nei comunicati, da Mariella De Santis) è stata perciò articolata e arricchita in modi all'inizio assolutamente imprevedibili, da vero progetto ignoto e aperto, poetico nella sua accezione più ampia.

Ulteriori articolazioni e sviluppi del percorso avviato sono stati poi realizzati attraverso il progetto Contagio (proposto da Fausta Squatriti nel 2003, e sorretto dall'azione organizzativa e creativa di tutta Milanocosa), di cui si dà conto nella 2^ parte del libro. Tale progetto, che si sviluppa sul versante espressivo, ha il merito di aver coinvolto nuovi linguaggi: musica, arti visive e danza. Anche la sua realizzazione, ugualmente complessa per il numero dei soggetti coinvolti, è stata premiata da risultati di rilevo. Riscontri qualificati sono venuti dal pubblico che la sera del 21 marzo 2004 ha affollato le sale della Fondazione Mudima di Milano, dando corpo al momento quanto mai felice, quale è stato l'Evento dall'omonimo titolo.
In un certo senso Contagio corona ed esalta, sul piano espressivo, tutto il percorso fatto dall'avvio del progetto parolamia. Un percorso che è uno dei tratti significativi dell'avventura complessiva di Milanocosa, iniziata nel 1999 e marcata dal Convegno "Scritture / Realtà" di fine 2000 (Atti stampati all'inizio del 2002).
Credo si possa dire che, tra iniziative e progetti più o meno impegnativi, si tratti di un percorso con tappe coerenti nel segno di una costante tensione di impegno civile e culturale. Contro tutte le chiusure alienanti, riteniamo fondamentale la ricerca di interazione tra linguaggi e saperi diversi, per cui l'augurio è che questa nostra azione possa continuare con nuovi progetti e prossime realizzazioni.

Adam Vaccaro

 

 

 

 

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