Eventi Milanocosa

Materiali menti e mondi-G.M. Poesia 2010 – Laura Cantelmo

Pubblicato il 11 aprile 2010 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Materiali menti e mondi-G.M. Poesia 2010 – Lelio Scanavini

Pubblicato il 10 aprile 2010 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Virtù corporali

Se riesci a non bere l’acqua

pur limpida della sorgente                      non sarai avvelenato

Se riesci a non inalare

l’aria pur tersa delle colline                   non sarai soffocato

Se riesci a non degustare

la polpa pur candida dell’aragosta          non sarai intossicato

Se riesci a non lasciare lo sguardo

tra quelle pur tonde chiappe in diretta     non sarai inattivato

Se riesci a non dare parole

ai pur assetati naviganti non sarai disossato

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Materiali menti e mondi-G.M. Poesia 2010 – Marco Bellini

Pubblicato il 10 aprile 2010 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Nella fodera nello schermo

Le menti appiccicate sui cartelli pubblicitari               sei metri per tre.

Città che chiudono le possibilità                              dietro le password

e non ricordano                              un piatto di minestra sul davanzale.

Città che stanno dentro i taxi                               quando non rientrano

nei suoni                                                                      scritti per loro.

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Materiali menti e mondi-G.M. Poesia 2010 – Paolo Rabissi

Pubblicato il 9 aprile 2010 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Materiali menti e mondi-G.M. Poesia 2010 – Rinaldo Caddeo

Pubblicato il 8 aprile 2010 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

LE STANZE DEL POTERE

Tre sogni delle Massime Autorità: la Mafia, la TV, il Pontefice Massimo.

LE STANZE DELLA MAFIA

Vivevo a casa di Riina, il Capo della Mafia.

Riina era un uomo gentile e cordiale ma di poche parole.

Sua moglie era stata molto ospitale con me.

Passavo molto tempo a passare da una stanza a un’altra stanza di un grande palazzo. Era un palazzo di calcestruzzo, immerso nei cespugli. Un vasto seminterrato di cui penso di aver visitato solo una piccola parte. E pure ogni giorno ne visitavo un nuovo settore.

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menti e mondi

Pubblicato il 2 marzo 2010 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Convegno Antonio Porta-Atti

Pubblicato il 2 febbraio 2010 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Seguono i brani del poemetto Airone, letti con grande adeguata, da Patrizia Valduga al Convegno Il giardiniere contro il becchino – Memoria e (ri)scoperta di Antonio Porta, (Biblioteca Sormani, Milano 9/12/ 2009). In calce ai testi una nota scritta in proposito nel 1998 da Giovanni Roboni, all’uscita delle Poesie 1956 – 1988 di A. P. negli Oscar Mondadori, a cura di Niva Lorenzini.

A.V.

Airone

1. (27.7. 79, premessa, a lei)

come se il mio ventre covasse una bomba

il sentimento, il terrore della perdita

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Convegno Antonio Porta-Atti

Pubblicato il 8 gennaio 2010 su Eventi Milanocosa da Adam Vaccaro

Convegno Antonio Porta-Atti

Pubblicato il 6 gennaio 2010 su Eventi Milanocosa da Adam Vaccaro

Antonio Porta e la capacità “presentativa” della poesia

Niva Lorenzini

La citazione da cui ho tratto il titolo per il mio intervento appartiene a una lettera scritta da Alfredo Giuliani al giovanissimo Leo Paolazzi, a tutt’oggi inedita e conservata presso il Centro Apice di Milano. La lettera è del 10 maggio 1959. Già in una lettera precedente del 18 febbraio ’59, commentando alcune tra le prime poesie inviategli da Leo e destinate a confluire nel 1966 nei Rapporti, in particolare Europa cavalca un toro nero e Vegetali, animali, Giuliani, oltre a consigliargli letture che ritiene utili per la sua formazione (Pound, Villon, intanto, e Robbe-Grillet) si appuntava un elemento che resta a tutt’oggi fondamentale per la comprensione della poesia di Antonio Porta. Con il fiuto del critico di razza Giuliani coglieva infatti in quei testi, in particolare in Europa cavalca un toro nero, una singolare “energia di immagini” e una “volontà schietta di rappresentare e narrare l’inferno della cronaca”, una volontà, scriveva, che faceva ricorso a un “montaggio violento e spesso illuminante”. E parlava ancora di “violenta espressività” del vedere, seppure ancora presente “allo stato brado” (questa la riserva che avanzava, di fronte a quei primissimi testi).

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Convegno Antonio Porta-Atti

Pubblicato il 22 dicembre 2009 su Eventi Milanocosa da Adam Vaccaro