luglio 2014

Ultime da Gaza

Pubblicato il 26 luglio 2014 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Non si può tacere la barbarie spietata degli israeliani e chi tace, non solo il governo italiano, è connivente. Ma accanto alla denuncia della crudeltà di Israele occorre ricordare (servirebbe un altro giorno della memoria) che la creazione di questa nazione è stata fin dall’inizio concepita come braccio armato degli interessi e poteri militari occidentali. Oggi è il fulcro di tali poteri, lupi che belano o tacciono davanti a violenze e soprusi, tra i peggiori orrori di impronta razzista di oggi. Sono crimini contro l’umanità, che non ha purtroppo forze sufficienti per fermare il programma di eliminazione etnica, avviato 70 anni fa e per il quale è difficile non fare il parallelo con i crimini nazisti.
O c’è ancora qualcuno in buona fede che crede nelle perorazioni sulla sicurezza di Israele e sui pericoli della sua distruzione? Giustificando così il ribaltamento della verità e la mutazione delle vittime di allora in rinnovati carnefici?
Vedi anche su www.milanocosa.it e sulla relativa pagina FB, “Il supplizio di Gaza”.
Adam Vaccaro

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Vette e limiti dell’umano

Pubblicato il 16 luglio 2014 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Vita di Michelangelo – Romain Rolland – Rizzoli Editore

Oilmè, Oilmè, ch’i’ son tradito…

di Patrizia Gioia

Diventare vecchi ha i suoi lati buoni, il tempo e lo spazio per esempio acquistano dimensioni altre, l’allenata conoscenza del nostro castello interiore fa si che, avendo più tempo per sostare, lo sguardo s’allarghi benevolo sulle stanze che avevamo già attraversato, ma che ora si concedono diversamente a noi, come quando dopo molto tempo torni nella casa dei nonni e ritrovi quel che ricordavi ma che ancora non conoscevi come ora invece puoi fare.

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Il Supplizio di Gaza

Pubblicato il 13 luglio 2014 su Senza categoria da Adam Vaccaro

Mentre tutto scorre tra tanti consueti problemi orrori e armi di distrazione di massa dell’esercito dei media, assistiamo tra impotenze e connivenze all’ennesima azione criminale contro la Palestina. Il vittimismo del governo israeliano per giustificare i propri crimini è una ignominia di cui sono responsabili i poteri del mondo intero. E fa parte di questa ignominia il ricatto dell’accusa di antisemitismo verso chiunque ne denunci il meccanismo ideologico e cinico. Da parte di chi non ha perso la voce la dignità e la libertà contro tale ricatto, occorre continuare a dirlo. Perché con Gaza è massacrata la carne e la vita del mondo. Seguono alcune mie poesie, scritte anni fa e purtroppo ancora attuali, in buona parte inserite in Seeds, Selected Poems 1978-2006, Edited and Traslated by Sean Mark, Chelsea Editions, New York 2014. E Invito gli interessati a commentare e ad aggiungere testi.

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L’ECONOMIA DEI MORTI

Pubblicato il 9 luglio 2014 su Resoconti Esperienze da Adam Vaccaro

I morti vivono in un momento di costruzione senza tempo che ricomincia di continuo.

La costruzione è lo stato dell’universo in un istante qualsiasi.

John Berger

L’ECONOMIA DEI MORTI.

di Patrizia Gioia

Una mattina di luglio a Milano.

Un buon caffè in pasticceria sotto casa e quattro passi verso il Cimitero Monumentale,

per portare un profumato lilium bianco a chi è già arrivato.

Lentamente, assaporo l’aria domenicale di Milano, che nulla ha dei quotidiani mortiferi sfiati automobilistici, ma solo fiati di indicibili presenze, leggere brezze d’odor di gelsomino, qualche tram che passa, qualche passante che sosta su una panchina col giornale in mano.

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ADAM VACCARO, Seeds

Pubblicato il 3 luglio 2014 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

ADAM VACCARO, Seeds, con traduzione a fronte di Sean Mark. 165 pp., 20$

New York, Chelsea Editions, 2014

Dante Maffia

Sean Mark ha fatto davvero un lavoro encomiabile per le poesie di Adam Vaccaro. Innanzi tutto ha scelto, ponderato, cercato le affinità e poi è entrato nel mondo del poeta evitando di mutilarlo, anzi spesso dandogli qualcosa di suo, com’è inevitabile in tutte le opere tradotte.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: limpido, essenziale, capace di dare ai lettori americani e inglesi un’idea congrua di questa poesia così densa di umori e di problematiche, così ricca di fulgori sinestetici.

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