aprile 2013

Lo chiameremo Olmo

Pubblicato il 29 aprile 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Lo chiameremo Olmo

di Patrizia Gioia

Dicono che le radici dei frondosi – e perchè no, irrispettosi- olmi di via Mac Mahon danno noia alle rotaie del tram, del resto radici simili mica possono prosperare dentro una prigione d’asfalto, cella in cui furono trasferiti ai primi del novecento, dopo essere stati, volenti o nolenti, sfrattati dalla loro casa, il marciapiede davanti alla nostra di casa, dove gratuitamente offirvano respiro e bellezza.

Non è che potremmo qualche volta essere sinceri e dirci che con le rotaie abbiamo violato per la seconda volta la casa di questi nostri poveri amici olmi e dirci che non ce ne frega niente della nostra prepotenza, anzi questa volta siamo ancora più bruti e, alla faccia anche di Dante, li abbatteremo, ma siccome continuiamo ad essere finti cristiani e finti esseri umani, imbevuti di buonismo e sensi di colpa, ci diciamo che ne metteremo

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TESTUALE – n. 51

Pubblicato il 27 aprile 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Saggezze e miserie

Pubblicato il 19 aprile 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Pentagrammatici n.0-2013

Pubblicato il 18 aprile 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Vede luce e stampa il N. 0 del giornale “I pentagrammatici”, con lo stesso nome del Gruppo nato, coagulato e coinvolto dalla passione creativa e dalla curiosità umana e culturale, che contraddistinguono prima di tutto il suo iniziale promotore: Gianfranco De Palos, romano trapiantato a Milano, pittore e scultore. Per Gianfranco sono punti di partenza, pedane da cui provare a saltare nel cuore dell’essere qui e ora. Il che vuol dire da parte sua cercare relazioni, incalzare chi sente o ritiene consonante, in questa o quella forma espressiva, come nelle indagini e approfondimenti del poiéin che germoglia con o nei vari linguaggi.

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Possibilità di cambiamento

Pubblicato il 18 aprile 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Due mesi fa al teatro Valle Occupato di Roma, si tenne il primo incontro dei diversi comitati nazionali che si occupano dell’audit sul debito e la ri-pubblicizzazione della cassa Depositi e prestiti. Quello che segue è il risultato di mesi di lavoro che si sono conclusi sabato scorso a Firenze in una assemblea nazionale. Quello che occorre fare ora è dare inizio a una campagna di opinione pubblica fatta di manifestazioni,menti di lotta, coinvolgimento con i parlamentari e le parlamentari disponibili ad appoggiare questa piattaforma. Commenti e ulteriore divulgazione sono naturalmente preziosi e indispensabili. Daremo notizia delle iniziative locali che si terranno presto un po’ in tutta Italia.

8 PUNTI (VERI) PER CAMBIARE IN 100 GIORNI

Nell’attuale bailamme politico-istituzionale che ci riporta al metodo degli accordi sottobanco di prima e seconda Repubblica, è legittimo ed urgente chiedersi quali otto punti, veri, concreti e trasformativi, un governo di discontinuità con il passato possa realizzare nei suoi primi cento giorni per riappropriarsi e socializzare la finanza pubblica, come snodo chiave del cambiamento.

1. Decreto legge per l’istituzione di una commissione di indagine sul debito pubblico che, rendendo pubblica adeguata documentazione e predisponendo meccanismi di partecipazione popolare, analizzi ed individui quale parte del debito pubblico italiano possa essere considerata “illegittima” e quindi non vada ripagata. In attesa delle risultanze della Commissione, immediato congelamento di tutti gli interessi sul debito pubblico maturati per la sottoscrizione di prodotti finanziari derivati.

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Il potere dei petrolieri

Pubblicato il 9 aprile 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Riceviamo questa lettera lucida e impietosa, di cui siamo grati perché spinge ciascuno a chiedersi cosa può fare di più per cambiare una deriva sempre più tragica, che pare senza uscite e soluzioni. Con uno Stato e una casta politica che divorano risorse e uccidono cittadini, senza restituire nulla.
Maria D’Orsogna, ricercatrice di origine abruzzese che vive in California e insegna fisica all’Università di Los Angeles, scrive a Corrado Passera una lettera indignata, che esprime il pensiero di molti di noi.

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