marzo 2013

Democrazia senza partiti

Pubblicato il 28 marzo 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Democrazia senza partiti

Marco Dotti intervista Marco Revelli

«Non può esserci democrazia funzionante senza il canale dei partiti. Nessuna nuova o più vitale democrazia può nascere dalla demonizzazione dei partiti». Con queste parole, pronunciate al Teatro Toniolo di Mestre nel settembre del 2012, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è fatto interprete di un timore largamente diffuso tra le classi dirigenti: il rapporto tra democrazie e forma-partito sarebbe sul punto di rompersi definitivamente. A tutto svantaggio, sostiene Napolitano, della democrazia. È davvero così? Marco Revelli insegna Scienza della politica all’Università del Piemonte orientale e ha da poco pubblicato un libro, Finale di partito (Einaudi, pagine 138, euro 19), in cui affronta la questione collocandola in un passaggio d’epoca ben più radicale – il pieno ingresso in una società post industriale – senza il quale ogni “pro” e ogni “contro” i partiti rischia di rimanere una sterile petizione di principio.

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Origini, domande e incerte prospettive dell’Italia attuale

Pubblicato il 23 marzo 2013 su Saggi Società da Adam Vaccaro

La forza della vita

Pubblicato il 21 marzo 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

PIERANGELA ROSSI

Zenit (Raffaelli, 2013)

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Alba o ulteriore degrado?

Pubblicato il 20 marzo 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Cittadini e Istituzioni umiliate

Pubblicato il 18 marzo 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Riceviamo e facciamo nostro questo invito

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Francesco I e le ombre del passato

Pubblicato il 18 marzo 2013 su Senza categoria da Adam Vaccaro

Francesco I e le ombre del passato

Jorge Mario Bergoglio si presenta umile, povero, assertore dell’onestà e della rettitudine, ma qualcuno sostiene che abbia appoggiato la dittatura argentina

Nato a Buenos Aires nel 1936 da una famiglia di origini piemontesi, Jorge Mario Bergoglio si laureò in Chimica e fece il suo ingresso in seminario nel 1958. Nel 1960 si laureò anche in Filosofia e dal 1964 insegnò Letteratura e Psicologia per tre anni. Dal 1973 al 1979 fu superiore provinciale dell’Ordine dei gesuiti dell’Argentina e rettore della Facoltà di Teologia e Filosofia dell’Università di San Miguel a San Josè. In occasione del Consiglio episcopale latinoamericano del 1979 si oppose alla teologia della liberazione (cfr. Teologia della liberazione, in http://it.wikipedia.org), ispirata ai principi del Concilio Vaticano II, che mette in evidenza i valori sociali e politici del messaggio cristiano. Nel 1992 Giovanni Paolo II lo nominò vescovo ausiliare di Buenos Aires, mentre dal 2005 al 2011 è stato a capo della Conferenza episcopale argentina.

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Francesco I e San Francesco

Pubblicato il 18 marzo 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Non illudetevi sul nuovo papa

Il nostro lettore, cattolico conservatore, delinea la figura di un pontefice tradizionalista e intollerante

Il nuovo pontefice ha voluto chiamarsi Francesco. All’indomani della sua elezione, coloro che hanno scambiato la chiesa per un’agenzia etica filantropica concorrenziale all’Onu, che dovrebbe occuparsi di pace, di giustizia e di problematiche sociali, hanno cantato vittoria. Una buona fetta di cattolici è convinta (non è chiaro se per ignoranza o malafede) che la teologia “francescana” prediliga le questioni umani a quelle spirituali.

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5 stelle e la cultura del web

Pubblicato il 11 marzo 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Riteniamo che occorra analizzare e riflettere, prima di farsi prendere o da facili entusiasmi o da demonizzazioni improprie. Questo articolo ne è un esempio, su cui invitiamo a intervenire

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L’evoluzione delle forme poetiche

Pubblicato il 6 marzo 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

“L’evoluzione delle forme poetiche”
La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio (1990-2012)
Edizioni Kairòs
A cura di Ninnj Di Stefano Busà e Antonio Spagnuolo.

La passione poetica assume le forme più svariate, anche divergenti. Ma ognuna, crediamo, possa dare contributi anche a chi non le condivida. Ritengo di poter estrapolare tale visione e apertura, oltre che dalla nota introduttiva posta all’inizio da Ninnj De Stefano Busà, dai testi e Autori selezionati e inseriti in tale volume antologico.

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Chelsea Editions e la poesia di Alfredo de Palchi

Pubblicato il 3 marzo 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Maurizio Baldini

Segnaliamo due libri di Chelsea Editions dedicati alla poesia di Alfredo de Palchi —————————————————————————–

CHELSEA EDITIONS presents a two volumes set:

Alfredo de Palchi – Paradigm New and Selected Poems 1947–2009

In the landscape that consists of American poetry and the foreign verse available in translation, the originality and independence of Alfredo de Palchi have long been conspicuous. As an Italian poet who has lived in the United States for more than fifty years, who continues to write exclusively in Italian, yet whose work has been extensively translated ever since Sessions with My Analyst (1970) and especially  e Scorpion’s Dark Dance (1993), Anonymous Constellation (1997), and Addictive Aversions (1999), de Palchi stands out because of his terse, tense verse wrought out of syntactic boldness, semantic leaps, unsentimental self-scrutiny, and tonalities ranging from sarcasm to erotic glorification. His subject matter draws on his own experiences, especially in his early poems that evoke his impoverished, fatherless childhood, his suff ering during the Second World War, and his unjust postwar incarceration. In his later verse, he leaves this grim war-time past behind, scrutinizes man-woman relationships, exalts sexual pleasure, and turns toward science, notably biology and geology.  e at once precise and idiosyncratic way that science is brought to bear on his dark view of human behavior and, more generally, of the human condition, alone distinguishes him from most contemporary poets in the United States and Europe. — from John Taylor’s Introduction Alfredo de Palchi’s energetic lyrical abilities infuse the whole of Paradigm, and his poems, gritty and sensuous at the same time, display themselves as successfully in English as in the original Italian. Here we find an encompassing emotion “accelerating thought” and revealing a voice that is singular, unique. He sees the world closely with genuine purpose—no posturing here—with a style and engagement that prove him to be what we fi nd so seldom today: a poet whose mastery derives from the power and intelligence of his individuality. Rich and complex, de Palchi’s poems are an effortless balance of varied forces: an expression of a superior imagination that constantly surprises. — Timothy Houghton

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