dicembre 2012

Il Bel Paese di Monti & C.

Pubblicato il 31 dicembre 2012 su Temi e Riflessioni da admin

Il Bel Paese di Monti & C.

Pubblicato il 31 dicembre 2012 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

DOPO UN ANNO DI GOVERNO MONTI

Pubblicato il 30 dicembre 2012 su Saggi Società da admin

Un ripasso utile per chi vuole ragionare sui dati, esaminati da una visione diversa dal pensiero unico degli apparati dominanti a destra, al centro e a sinistra, che ci massacrano come unica soluzione possibile in cambio della promessa di salvarci. A.V.

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DOPO UN ANNO DI GOVERNO MONTI Franco Pinerolo

1) I CONTI PUBBLICI SONO PEGGIORATI (-Pil, + debito/Pil, + debito pubblico, – incasso di Iva, + fuga di capitali)

2) I CONTI IN TASCA SONO IN ROSSO (+ tasse, – salari, – consumi, – risparmio, + indebitamento, + mense della Caritas, + tagli a Comuni e Regioni, + costi per la corruzione).

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DOPO UN ANNO DI GOVERNO MONTI

Pubblicato il 30 dicembre 2012 su Saggi Società da Adam Vaccaro

Un ripasso utile per chi vuole ragionare sui dati, esaminati da una visione diversa dal pensiero unico degli apparati dominanti a destra, al centro e a sinistra, che ci massacrano come unica soluzione possibile in cambio della promessa di salvarci. A.V.

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DOPO UN ANNO DI GOVERNO MONTI Franco Pinerolo

1) I CONTI PUBBLICI SONO PEGGIORATI (-Pil, + debito/Pil, + debito pubblico, – incasso di Iva, + fuga di capitali)

2) I CONTI IN TASCA SONO IN ROSSO (+ tasse, – salari, – consumi, – risparmio, + indebitamento, + mense della Caritas, + tagli a Comuni e Regioni, + costi per la corruzione).

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Lettera di Antonella Zagaroli

Pubblicato il 29 dicembre 2012 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro
Ho chiesto di pubblicare questa lettera, già ricevuta in forma di e-mail collettiva. La conoscenza e lamicizia con Antonella Zagaroli sono recenti, propiziate dalle consonanze creative e umane con Alfredo De Palchi. In genere non amo le lettere e le risposte collettive, spesso generatrici di chiacchiere ed equivoci, ma questa fa eccezione con la sua faccia messa controvento rispetto al male proprio e comune. Invoca una condivisione che le piazze reali e virtuali spesso non riescono a darci, con risposte poco adeguate alla

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Auguri Milanocosa 2012

Pubblicato il 17 dicembre 2012 su Temi e Riflessioni da Maurizio Baldini
Auguri

A chi cerca di aprire orizzonti di rinascita Milanocosa

Quell’ala sottile che poi ci raggiunge

e si apre come una vela sull’infinito

non è l’ultimo vento che ti aprirà le mani:

forse l‘universo è pregno di mille altri universi

che tu non sai

Adam Vaccaro

Antonio Porta . Spazio Scopricoop

Pubblicato il 10 dicembre 2012 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Fuori dal margine

incontri con autori finalizzati alla conoscenza e promozione

della letteratura contemporanea

a cura del Sindacato Nazionale Scrittori

e dell’Associazione Culturale Diesis

Spazio Scopricoop

via Arona 15 (1° piano) – Milano

angolo via Giovanni da Procida

martedì 18 dicembre 2012 ore 18,00

In collaborazione con

Associazione Culturale Milanocosa

…che apre, muro, notte, porta

Antonio Porta

in occasione della pubblicazione dei due libri

Leo Paolazzi / Antonio Porta

Poesie in forma di cosa

opere 1959-1964

a cura di Rosemary Liedl P.

con un testo di Mario Bertoni

edizioni del Foglio Clandestino 2012

Il giardiniere contro il becchino

Memoria e (ri)scoperta di Antonio Porta

Atti del convegno 9 dicembre 2009 a Palazzo Sormani, Milano

a cura di Adam Vaccaro

Milanocosa edizioni, 2012

Intervengono

Gilberto Finzi

Rosemary Liedl Porta

Adam Vaccaro

Legge

Francesco Orlando

Durante l’incontro proiezione di immagini tratte da

“Poesie in forma di cosa”


Poesie in forma di cosa

Le opere di Leo Paolazzi (che non aveva ancora deciso di chiamarsi Antonio Porta) riprodotte in questo libro sono sconosciute: soltanto alcune “cronache” del 63-64 erano state pubblicate per merito di Vincenzo Accame che le aveva commentate nel 1999 sulla rivista «Avanguardia».

Rosemary Liedl P.

Queste poesie sono nate come collages. Sollecitando, cioè, l’informazione quotidiana nel senso giusto, nella direzione del grande caos e dell’enigma, dell’ambiguità del presente e del significato degli atti di cui ci giunge notizia attraverso la stampa.

Di fatto ho ritagliato dal linguaggio dei quotidiani ciò che era veramente significativo, ciò che era implicito e vergognoso; o anche, nel gran mare dell’informazione, ho cercato di sorprendere gli accostamenti necessari, i nessi tenuti nascosti e le analogie sostanziali. Di qui i veri e propri collages, sui quali ho ripetuto, seppure in diverse proporzioni, l’operazione della scelta e della sorpresa. ricavando le poesie dell’Enigma naturale.

Si tratta, in certo modo, di nuovi epigrammi, intendendo, naturalmente, con questa definizione, quel genere di poesia che interviene più direttamente nel confronto con la realtà, con una più violenta carica di ironia e grottesca deformazione. Deformazione dell’informazione, appunto, necessaria per arrivare a quella autentica: l’epigramma ha sempre assolto a questo compito, ed ora, con rinnovata violenza, attacca frontalmente l’immagine della società. Antonio Porta in «Malebolge», Anno 1, n° 1, Milano, 1964


Il giardiniere contro il becchino

I testi e materiali raccolti da questi Atti sono la molteplice testimonianza di una presenza nella cultura italiana del ‘900 che ha inciso non poco, in particolare sui modi di intendere e fare poesia. Oggi prevale una poesia che si muove in un perimetro spesso chiuso, autoreferenziale ed epigonico. Spesso declinante solo mozioni affettive o, all’opposto, cerebrali. Antonio Porta è stato uno dei possibili esempi che hanno proposto, non solo con i propri versi, una azione di ricerca di rinnovamento del proprio linguaggio che riuscisse a coniugare complessità e transitività. Che quindi riuscisse ad agire nel corpo sociale, senza rinunciare né alla “sfida della comunicazione”, né ad abbassare il proprio ai linguaggi della comunicazione corrente.

Diceva che “la comunicazione non è un piroscafo di linea”, ma una azione tesa a mettere in comune, nella storia, non in un alveo astratto o libresco. Il linguaggio della poesia tende a farsi linguaggio totale e a inglobarne ogni altro, speculativo e dei sensi. Questo implica incessanti innesti e sperimentazioni tra forme diverse, segni e arti visive, musica ecc., di cui Porta e questo convegno hanno offerto esempi. Una poesia che quindi non vuole porsi né sopra né ante le cose del mondo, ma segno che cerca di dare corpo a una presenza in re, rivendicando la propria tensione specifica verso la totalità della vita, con umiltà ma anche con il rifiuto di qualunque declinazione parnassiana da chierici auto appagati: “i versi ci servono, noi non vogliamo servire i versi”, diceva, sintetizzando. Estrapolando, direi, poesia in azione, come sentire, capire e vedere criticamente il mondo. Per tutto questo ho voluto fortemente il Convegno del 2009 e ora la raccolta dei suoi Atti.

Dalla nota del curatore Adam Vaccaro


Antonio Porta, pseudonimo di Leo Paolazzi, era nato nel 1935.

Giocatore di tennis, nel 1960 si laureò in lettere moderne all’Università Cattolica di Milano, con una tesi sui rapporti tra D’Annunzio e le poetiche del ‘900 italiano.

Nel ‘58 entrò nella redazione della rivista letteraria Il Verri. Nel ’61 fu tra i cinque poeti che formarono la storica antologia I novissimi, curata da Alfredo Giuliani, e successivamente fu tra i fondatori  del Gruppo ’63 e della rivista Quindici. In quegli stessi anni si dedicò alla poesia visiva, partecipando a mostre a Padova, Milano, Roma e Londra, e suoi scritti apparvero sulle riviste di punta Grammatica, Marcatre, Menabò, Malebolge, Host do domu, Phantomas, Cahiers du Sud, L’Herne.

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Declinazioni diverse di neoliberismo

Pubblicato il 5 dicembre 2012 su Senza categoria da Adam Vaccaro

In Europa e nel mondo globalizzato imperano varie forme di capitalismo finanziario e relativo pensiero unico neoliberista che generano guerre e massacri sociali. E in Italia, parassitismi, corruzioni e commistioni tra Stato e mafie ne acuiscono effetti perversi. Riflette sugli ultimi sviluppi l’articolo che segue di F. Romanò, sollecitando la ricerca di alternative più umane. A.V.

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TESTUALE N.50

Pubblicato il 3 dicembre 2012 su Saggi Poesia da Adam Vaccaro

TESTUALE

critica della poesia contemporanea

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