luglio 2012

Fatti e misfatti della casta al potere

Pubblicato il 30 luglio 2012 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Alfredo de Palchi – Una vita scommessa in poesia

Pubblicato il 14 luglio 2012 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Alfredo de Palchi è parola che emigra senza soste da tutto lo scontato, ma non lascia mai la terra e per questo fa sentire in bocca il suo sapore, per dirci che senza di essa diventiamo materia inconsistente. Cosa che, per chi ama la poesia, la poesia che si fa mondo e inventa forme della carne del mondo, è peccato imperdonabile.

E allora via navigando in tutte le direzioni cardinali, ma anche in su, verso alture cieli e altri universi, con una cima però attorno alla vita forte e leggera, a tratti invisibile ma che lega come un giuramento senza scampo, o un cordiglio doloroso e allegro, o un cordone ombelicale necessario a trasmettere alito di vita. Alfredo è un boscaiolo poco accomodante, dotato di una accetta che non consente bon ton verso quelli che considera rami secchi o falsa poesia o, come dice lui, poesia che non si muove, poesia magari letterariamente impeccabile ma priva di energia vitale.

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Il giardiniere contro il becchino

Pubblicato il 13 luglio 2012 su Recensioni e Segnalazioni da Maurizio Baldini

Milanocosa

presenta

Il giardiniere contro il becchino

Memoria e (ri)scoperta di Antonio Porta

Atti del convegno del 9 dicembre 2009

A cura di Adam Vaccaro

Milanocosa Edizioni – Luglio 2012

Con contributi di:

Gio Ferri, Gilberto Finzi, Niva Lorenzini, John Picchione,

Maria Pia Quintavalla, Stefano Salvi-Alessandro Broggi-Italo Testa,

Francis Catalano, Gianni Turchetta, Adam Vaccaro, Patrizia Valduga, Giuliano Zosi

Info:

Associazione Culturale Milanocosa – c/o Adam Vaccaro, Via Lambro 1 – 20090 Trezzano S/N

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NESSUN FUTURO, SOLO UN “ANCORA”.

Pubblicato il 11 luglio 2012 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

NESSUN FUTURO, SOLO UN “ANCORA”.

di Patrizia Gioia

Credo che, sia gli appassionati che i detrattori della psicoanalisi, non potranno non prendere in seria considerazione quel che papà Freud rispose agli analisti del suo tempo, preoccupati per la durata e il costo del trattamento:

“ …se si contrappone l’incremento della capacità di fare e di guadagnare ottenuto al termine

di una cura analitica portata a buon fine, si può dire che i malati hanno fatto un buon affare.

Nella vita non c’è nulla di più dispendioso della malattia e della stupidità”.

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